Carlo Calenda: «Fermiamo un giorno la campagna elettorale, siamo in emergenza nazionale»
La proposta del Segretario di Azione: «A 320 euro a megawatt ora l'economia italiana va in recessione e chiudono tutte le aziende manifatturiere e gran parte delle Pmi»

«Fermiamoci un secondo, diamoci un giorno, incontriamoci tra leader politici, mettiamo da parte ogni polemica. Pensiamo a una operazione straordinaria se no chiunque governerà dopo il 25 settembre lo farà su un Paese devastato. Se gli altri partiti lo vogliono noi siamo disponibili immediatamente, vediamoci domani». Lo ha detto il segretario di Azione, Carlo Calenda, a margine del Meeting di Rimini.
«Oggi c'è un argomento che si impone - ha detto Calenda -. A 320 euro a megawatt ora l'economia italiana va in recessione e chiudono tutte le aziende manifatturiere e gran parte delle Pmi. E' uno tsunami e un'emergenza nazionale che la campagna elettorale sta completamente dimenticando. Ho proposto agli altri leader politici di fermarci immediatamente, sederci intorno a un tavolo e supportare Draghi che è in ordinaria amministrazione per fare un piano assolutamente straordinario, altrimenti a settembre le aziende non ripartono. In termini dimensionali è uno choc paragonabile a quello del Covid e richiede misure straordinarie».
Le proposte di Calenda per il caro energia
«Va rilasciato gas a un prezzo calmierato - ha aggiunto il leader di Azione -, vanno disaccoppiate le rinnovabili che oggi sono agganciate al prezzo del gas, va fatta una manovra di almeno 10 miliardi sulle aziende gasivore ed energivore, e da almeno 30 miliardi tra le famiglie e imprese di piccola e media dimensione. Se non si fa questo siamo in recessione in pochissimo tempo».
«Siamo a una campagna elettorale tra di loro che non c'entra niente con le esigenze del Paese. Noi nella condizione più difficile eravamo protetti dalla figura più illustre di italiano ed è stato sfiduciato da Berlusconi, Salvini e Conte. Questa cosa va riparata ora».
«Il nostro obiettivo è spezzare questo bipopulismo che ha distrutto l'Italia negli ultimi trent'anni, portare un governo se possibile con Draghi, sicuramente con l'agenda Draghi. Ma prima di tutto questo bisogna fermarsi un secondo a parlare di un'emergenza di sicurezza nazionale. Non è possibile che mentre parliamo del problema di razionamento del gas che avrebbero esiti disastrosi su tutte le filiere produttivi, i partiti principali, dal Pd a Fdi al M5s ai Verdi, protestino contro il rigassificatore di Piombino che è l'unico che può essere attivato in tempi brevissimi per passare l'inizio del prossimo anni».
Crippa (Lega): «Calenda disperato»
«Calenda è talmente disperato da proporre di fermare la campagna elettorale perché, nonostante accordi annunciati, sciolti, rattoppati, ha capito che ha un grossissimo problema: la mancanza di voti. Del resto, a differenza di lui che sa solo chiacchierare, offendere e pontificare, il leader della Lega fa. La credibilità di Salvini è dimostrata dai fatti, ben noti a tutti purtroppo anche per i risvolti giudiziari, poiché da vicepremier e da ministro ha portato a casa risultati tangibili. Calenda e i suoi continuino pure a fare strampalate proposte su gas, scuola e poco altro da libro dei sogni, il prossimo 25 settembre gli italiani sceglieranno nelle cabine elettorali e dimostreranno che sanno da che parte stanno i fatti e il buonsenso». Lo dichiara in una nota il deputato Andrea Crippa, vicesegretario federale della Lega.
Lupi: «Calenda già in riserva…»
«Carlo Calenda vuole interrompere la campagna elettorale per il caro energia? Si vede che è già in riserva?Adesso, stranamente, ha già cambiato idea ed ha detto di fermarsi per un giorno solo. Se Calenda vuole interrompere la sua campagna, faccia pure, ma non darebbe un bel segnale al Paese: non ci si ferma di fronte alle difficoltà. Il caro energia è una questione troppo seria per poter essere risolta con una battuta o con lo stop di un giorno, serve, oltre al tetto per il prezzo del gas, e misure d'emergenza per famiglie e imprese, una pianificazione strategica, l'aumento delle estrazioni in Adriatico ed il nucleare green». Lo afferma il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi, in una nota.