18 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Caso Gregoretti

Salvini: «Lo Stato è casa mia, si entra se hai il permesso»

Il leader della Lega: «Domani deposito memoria difensiva, mi sento Silvio Pellico. Che i Senatori decidano secondo coscienza se ho difeso l'interesse nazionale oppure no, non ho paura della sinistra»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: ANSA

BORMIO - «Domani deposito le mie memorie difensive in Senato, mi sento Silvio Pellico... le mie prigioni... le mie memorie difensive alla Giunta del Senato perché rischio un processo e una condanna fino a 15 anni di carcere perché ho bloccato lo sbarco di alcuni immigrati da una nave. Lo rifarò tale e quale». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta Facebook da Bormio. «E quindi devo produrre memorie difensive lì con gli avvocati... ma che memorie difensive vuoi produrre? Lo Stato è come casa mia: prima suoni il campanello, il videocitofono, se suoni ti apro, se entri scavalcando il cancello ti prendo, ti metto sul primo barchino e ti rimando a casa perché a casa mia ci entri se hai il permesso di entrarci. Mi sembra un ragionamento banale».

«Senatori decidano secondo coscienza»

«Amici, entro domani depositerò le mie memorie difensive in Senato perché rischio un processo e una condanna a 15 ANNI di carcere dopo aver bloccato, da Ministro dell'Interno, uno sbarco di immigrati da una nave. Che i Senatori decidano secondo coscienza se ho difeso l'interesse nazionale oppure no, non ho paura della sinistra e delle sue vendette. Sto studiando vita e opere di Silvio Pellico...! Mi processino e mi incarcerino pure se credono, ho sempre agito a difesa del mio Paese e della sicurezza degli Italiani. E lo rifarei, anzi lo rifarò, mille volte».

«Videoparodia Papa? Mi criticano, ma fatevi una risata»

«Ora tutti mi criticano perché ho giocato con Francesca dicendo che non rispetto il Papa. Ma fatevi una risata, cominciamo il 2020 con una carezza e in allegria, non con il musone. Questi della sinistra sono dei parrucconi», così Matteo Salvini su La Stampa dalla montagna dove si trova con la figlia e la fidanzata e sdrammatizza il post che sta facendo discutere e che è diventato un caso politico dopo il buffetto del Papa a una fedele e le scuse. «Ho rispetto per il Papa che ha sempre parlato di accoglienza con limiti e prudenza. Sottoscrivo. Poi il pontefice si rivolge al mondo, io agli italiani. Io critico i benpensanti della sinistra e le femministe che non difendono le donne dalla subcultura islamica». Il leader della Lega, però, sulla richiesta del Papa di rispettare le donne, aggiunge: «Giustissimo, ma voglio ricordare che il rispetto della donna è incompatibile con un certo tipo di Islam: non si possono spalancare le porte agli immigrati di religione islamica e poi parlare di rispetto della donna».