1 dicembre 2024
Aggiornato 21:00
Caso Siri

Le «certezze» di Luigi Di Maio: «Conte spingerà Siri a dimettersi»

Il leader dei 5 Stelle: «Noi abbiamo fatto nostro dovere togliendogli le deleghe. La lega prenda le distanze da lui». Buffagni: «Ci aspettiamo Siri via dal Governo immediatamente»

Luigi Di Maio, leader dei 5 Stelle
Luigi Di Maio, leader dei 5 Stelle Foto: ANSA

ROMA - Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte «dovrebbe spingere Siri alle dimissioni. E lo farà, ne sono sicuro». Il vicepremier e leader del M5s, Luigi Di Maio, in una intervista al Corriere della Sera, torna sul caso del sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Armando Siri, indagato per corruzione. «Questo attaccamento alla poltrona non lo capisco. Gli abbiamo chiesto un passo indietro. Continui a fare il senatore, non va mica per strada. Parliamo tanto di lotta ai delinquenti - prosegue Di Maio - e quando un politico è indagato per corruzione stiamo zitti? Eh no, non funziona così. Dove è la coerenza?».

La Lega prenda le distanze da Siri

Quanto a Matteo Salvini, che lo difende, Di Maio ha detto che «ne deve rispondere ai cittadini, non a noi. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo, togliendo le deleghe a Siri». Più in generale, il vicepremier pentastellato spiega che di Salvini si fida, ma «meno di chi gli sta intorno». Il riferimento è all'imprenditore, Paolo Arata che avrebbe dato la mazzetta a Siri per favorire la predisposizione di norme nel settore dell'energia che lo avrebbero favorito. «Credo che la Lega - conclude Di Maio - debba prendere le distanze da lui e chiarire il suo ruolo, visto che il figlio è stato assunto da Giorgetti».

Buffagni: Ci aspettiamo Siri via dal Governo immediatamente

«Ci aspettiamo che Siri possa assolutamente andare via dal governo immediatamente». Lo ha detto il sottosegretario agli Affari regionali, Stefano Buffagni, a Milano per il corteo per celebrare la Liberazione, Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di Armando Siri, sottosegretario leghista alle Infrastrutture coinvolto in una vicenda giudiziaria. «Da senatore si difenderà e chiarirà la sua posizione. Poi potrà tornare a occuparsi di quello che ritiene importante», ha sottolineato l'esponente M5s.

Servono segnali forti

Buffagni si augura che Siri «sia assolutamente estraneo» ai fatti contestati dalla magistratura, ma per «un caso così grave, dove addirittura è coinvolta la mafia, credo che un governo del cambiamento debba assolutamente dare segnali di un taglio netto con quei mondi. E spero che Salvini, visto che è andato a Corleone oggi, abbia capito quanto è importante dare un taglio secco con la mafia».