28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Cronaca giudiziaria

Pedofilia al seminario dei Legionari di Cristo, chiesto rinvio a giudizio dell'ex rettore

Si tratta di padre Vladimir Resendiz Gutierrez, già responsabile della struttura di Gozzano. Avrebbe abusato di tre minori, otto anni fa

Pedofilia al seminario dei Legionari di Cristo, chiesto rinvio a giudizio dell'ex rettore
Pedofilia al seminario dei Legionari di Cristo, chiesto rinvio a giudizio dell'ex rettore Foto: shutterstock.com, Di ambrozinio Shutterstock

NOVARA - Chiesto il rinvio a giudizio per padre Vladimir Resendiz Gutierrez, già responsabile del seminario minore dei Legionari di Cristo di Gozzano. Il sacerdote è accusato dalla Procura di MIlano di pedofilia. Durante le indagini è emerso che il religioso avrebbe abusato di almeno tre minori, due spagnoli e uno italiano oggi ventenni. I fatti risalgono a circa otto anni fa e non si esclude che altri novizi possano esseri stati molestati da Gutierrez. Secondo il racconto di una delle vittime, da cui è nata l'indagine, il rettore dei Legionari di Cristoavrebbe tentato di mettere a tacere gli abusi offrendo 15mila euro alla famiglia del giovane, minacciando ritorsioni economiche nel caso di denuncia. Per questo è indagato anche per tentata estorsione, come ha scritto La Stampa di Novara.

Oggi vive in Messico
Probabilmente il sacerdote non parteciperà al processo a suo carico, con l'udienza preliminare fissata a Novara per competenza territorale, in quanto oggi secondo gli inquirenti vivrebbe in Messico, dopo essere stato inviato in Venezuela. Nel capo d'accusa i magistrati hanno sottolineato che Gutierrez «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nella sua qualità di responsabile del seminario minore dei Legionari di Cristo, agendo con violenza, minaccia, abuso di autorità spirituale e comunque abusando delle condizioni di inferiorità psico-fisica del minore, all’epoca dodicenne a lui affidato per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza e custodia, costringeva e comunque induceva il minore a compiere su di sé e a subire atti sessuali». Inoltre il padre si sarebbe servito anche di coercizioni psicologiche come «impedire che il minore potesse rientrare a casa, in occasione delle visite dei genitori».