Gentiloni sullo ius soli: «Io ero convintissimo, ma non c'erano i numeri»
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è intervenuto a proposito della mancata approvazione dello ius soli alla conferenza stampa di fine anno
ROMA - «Il modo migliore per archiviarla per molti anni sarebbe stato quello di farla bocciare. Io certamente ho provato, per ragioni politiche e culturali sono convintissimo dell'importanza di questa norma che non ha nulla a che fare con gli sbarchi, ma con la cittadinanza di bambini che vanno a scuola e giocano con i nostri figli e nipoti. Sappiamo che il futuro si gioca sulla nostra capacità di non escludere, non respingere, perchè chi semina esclusione raccoglie odio. C'è anche un interesse in termini di sicurezza».Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di fine anno.
Gentiloni: Nessuno è colpevole
«Pur avendoci lavorato alcuni mesi - ha sottolineato - la verità è che non siamo riusciti a mettere insieme i numeri sufficienti per approvare la legge sullo Ius soli». E non esserci riusciti «è un difetto dell'azione di governo, non sto dando la colpa a nessuno - ha aggiunto il premier -. Chi ci ha lavorato ha fatto una cosa più che legittima e doverosa, penso per esempio al senatore Manconi, ma non c'erano incertezze sul contenuto, c'erano purtroppo certezze sulla mancanza di numeri. Ho visto polemiche sul numero legale di sabato, ne capisco la ragione, sono polemiche fondate, ma dobbiamo essere consapevoli che se anche tutti i senatori del Pd e di Leu fossero stati presenti non ci sarebbero stato lo stesso numero legale».
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