Roma, i musulmani pregano al Colosseo: «Non chiudere le moschee»
«Vogliamo uscire da questa situazione, uscire dalle moschee abusive ma non esiste una norma per essere a norma», ha spiegato il portavoce del Coordinamento associazioni islamiche del Lazio, Francesco Tieri.
ROMA - Diverse centinaia di musulmani hanno organizzato una grande preghiera venerdì davanti al Colosseo a Roma per protestare contro la recente chiusura di cinque luoghi di culto nella Capitale.
L'organizzatore della manifestazione, il bengalese Bacciu: «Non è proprio una protesta, ma un invito e un simbolo che stiamo portando dalla sala preghiera alla piazza e anche collegato un po' a protesta. Ultimamente hanno chiuso cinque sale di preghiera a Roma per problema amministrativo, nulla a che vedere con la sicurezza», ha spiegato.
Non c'è la volontà politica di riconoscere la nostra presenza
Francesco Tieri, portavoce del coordinamento delle associazioni musulmane: «Ci sentiamo il dito puntato contro come musulmani per forza di cose. Siamo stati presi di petto. Poi i talk-show affrontano questa cosa sempre: con il centro sinistra che dice che ci vuole bene ma non ci dà una mano, con il centro destra che dice che non ci vuole bene, ma il risultato è lo stesso, il problema è grosso».
Tieri ricorda che a Milano non si riesce ad aprire una moschea, mentre Scientology vi ha aperto la sua più grande chiesa in Italia: «Si parla in Italia spesso di moschee abusive. Noi non possiamo fare altrimenti, io da solo non mi posso fare la legge e i politici non la vogliono fare. Non c'è la volontà politica di riconoscere la nostra presenza sul piano urbanistico e noi affittiamo dei posti e ci mettiamo a pregare: la preghiera è come l'aria, se non preghiamo moriamo», ha concluso.