28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Sicurezza

Sicurezza, nel comune leghista si sperimentano le "Sentinelle di notte"

Saranno geolocalizzate con un'app per avvertire Questura e carabinieri. L'esperimento nel "laboratorio" toscano di Cascina

Matteo Salvini, con il sindaco Susanna Ceccardi a Cascina (Pisa)
Matteo Salvini, con il sindaco Susanna Ceccardi a Cascina (Pisa) Foto: ANSA /stringer ANSA

PISA - Cascina è ormai un laboratorio nazionale per il Ministero degli Interni targato Matteo Salvini. La nuova iniziativa, che viene sperimentata nella cittadina pisana, riguarda la sicurezza dei cittadini. Si chiamano "sentinelle di notte" e sono le guardie giurate che vigileranno sul patrimonio comunale, come parchi o scuole, nelle ore più buie, ma che potranno parzialmente sopperire alla carenza di organico delle forze dell'ordine, in particolare della polizia municipale. La grande novità consiste nella app, targata Vodafone, con la quale le guardie, geolocalizzate, potranno inviare in tempo reale segnalazioni di reati in corso o appena commessi a Questura e carabinieri. Il progetto è stato presentato questa mattina in Municipio a Cascina. 

La sfida della sindaca "salviniana"
«I cittadini ci chiedono sempre più sicurezza e controllo del territorio» spiega il sindaco Susanna Ceccardi, che è anche nello staff del vicepremier Salvini «è che l'organico delle forze dell'ordine, soprattutto della polizia municipale, è limitato. E nei Comuni piccoli o medi non è semplice garantire il servizio h24 dei vigili urbani. E' per questo che l'amministrazione comunale ha ideato il servizio 'sentinelle di notte'. L'appalto è stato vinto da un istituto di vigilanza di Pisa, il Corpo delle Guardie di Città, che agirà proprio nelle ore notturne».

La sperimentazione durerà 45 giorni
Ci sono stati esperimenti simili in Italia, come a Bergamo, ma strutturato così è il primo. Avrà una prima sperimentazione di 45 giorni e coprirà il periodo natalizio a partire dal primo dicembre. Ha un costo minimo per il Comune, meno di 5 mila euro, «proprio perché vuole essere un servizio sperimentale del quale dovremo tirare un primo bilancio per decidere se proseguire in futuro», aggiunge Ceccardi.