30 luglio 2025
Aggiornato 14:30
Comuni

Se la testata di Spada diventa uno spot pubblicitario del Comune...

Uno sketch radiofonico realizzato a nome del Municipio per pubblicizzare gli eventi culturali di Ostia ironizza sul grave episodio di violenza ai danni del giornalista

ROMA«Ma che voi, aho? Mo' te la do 'na capocciata». E poi ancora: «Ostia, un'estate senza testate... meglio che je lo spiego sennò capiscono male». Queste le controverse frasi che si possono ascoltare in uno spot radiofonico, in onda in questi giorni in una delle principali radio di Roma e anche nelle stazioni della metropolitana, e che fanno ironicamente e improvvidamente riferimento al grave atto di violenza, di stampo mafioso, compiuto da Roberto Spada ai danni del giornalista Daniele Piervincenzi a Nuova Ostia.

Esplode la bufera
Ma a fare scalpore non è tanto il presunto cattivo gusto del testo dello sketch, quanto il fatto che a realizzarlo siano state le istituzioni, nello specifico il decimo Municipio della Capitale, per promuovere le iniziative turistiche e culturali in programma proprio ad Ostia. E inevitabilmente la vicenda si è trasformata subito in una polemica politica: alla presidente del municipio, Giuliana Di Pillo, esponente del Movimento 5 stelle, è subito stata recapitata un'interrogazione su questo tema da parte della consigliera di Forza Italia Maria Cristina Masi: «È normale utilizzare fatti di cronaca che hanno minato l'immagine nazionale e internazionale del litorale della Capitale per pubblicizzare la stagione estiva?». E le critiche giungono addirittura dal parlamento: «La Raggi e il M5S non hanno mai combattuto la mafia a Ostia. Ma ora hanno davvero toccato il fondo – scrive su Facebook Luciano Nobili, deputato del Partito democratico – Il Campidoglio usa la violenza del clan Spada per 'pubblicizzare' il litorale romano, promuovendolo attraverso la capocciata contro il giornalista Rai. Uno schifo senza precedenti, uno schiaffo a chi come Federica Angeli e l’associazione antimafia Noi lavora, rischiando la vita, per liberare Ostia dalla criminalità organizzata. La Raggi deve bloccare immediatamente lo spot, mandare a casa chi lo ha commissionato e chiedere scusa ai romani».

La difesa dell'autore
A chiarire il senso dello spot prova il suo autore e interprete, l'attore ostiense Fabio Avaro: «La mia intenzione era quella di sdrammatizzare, di essere autoironici, di dire che a Ostia non ci sono solo coatti e capocciate – sono le sue parole riportate dall'agenzia di stampa Ansa – È stata una battuta su quello che è successo qualche mese fa a Roma. Quando sono stato contattato dal Comune per chiedermi se volevo prestare la mia voce allo spot, da cittadino di Ostia mi sono detto felice ed orgoglioso. Ma dissi loro che l'avrei fatto a modo mio. Loro mi hanno detto che era piaciuto molto, anche alla presidente. Hanno elogiato l'ironia del testo, che era risultato molto simpatico, nello spirito dell'estate romana. Sinceramente io non riesco a vedere altro che autoironia nello spot, sarà un mio limite ma è così».