19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Movimento 5 stelle

L'annuncio di Di Battista: «A dicembre torno. E vedremo quello che succederà»

In diretta Facebook da Città del Messico la difesa del M5s su due temi caldi: Tap e Tav. Che nessuno sta fermando (come promesso in campagna elettorale)

https://www.facebook.com/dibattista.alessandro/videos/1611408402304551/

MESSICO - «A dicembre torno, vedremo quello che succederà». Lo dice Alessandro Di Battista in diretta Facebook da Città del Messico, dove si trova insieme alla sua compagna Sarah e al figlio Andrea. «Sono sempre in contatto con Luigi, ci scriviamo tutti i giorni, il mio supporto anche dietro le quinte ce l'ha sempre, anche se non ne ha bisogno» ha spiegato l'esponente del Movimento 5 stelle.  «Invito tutti i ministri del Movimento 5 stelle ad avere il coraggio di Luigi. L'importante è avere coraggio». Prima dell'ennesimo endorsment al governo Lega-Movimento 5 stelle, Di Battista è voluto intervenire nella polemica lanciata in giornata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha voluto ricordare alla ministra Barbara Lezzi di quanto proprio l'attuale reporter annunciò che «con il Movimento al governo» il Tap sarebbe stato bloccato «in due settimane». Ma ora il M5s al governo c'è, ma i lavori per il gasdotto proseguono.

«La Tav e la Tap sono opere stupide»
Alessandro Di Battista ribadisce la sua posizione: «La Tav e la Tap sono opere stupide». L'ex deputato pentastellato risponde così al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha chiesto il suo aiuto per quanto riguarda la Tap: «Con il massimo rispetto, io la faccia ce l'ho messa per 5 anni, forse tu col Pd l'hai anche un po' persa. Emiliano fa anche un po' il paraculo, ci sono ministri che si occupano di questo, io sto facendo altro. Sono boutade un po' da paraculo quale è lui, un po' è stato sgamato ultimamente». Poi l'intervento sulle due grandi opere: «Io sui progetti Tap e Tav sapete cosa penso: ci sono i ministri, diamogli un po' di tempo e vedrete che queste opere stupide verranno affrontate nel modo giusto ma questo è compito dei ministri non mio altrimenti facevo il ministro e non questa esperienza che sto facendo e che mi piace molto», ha sottolineato Di Battista, commentando anche il litigio in conferenza stampa tra la ministra del Sud Barbara Lezzi (M5s) ed Emiliano: «Barbara è stata bravissima, lo ha messo al suo posto».

Toninelli non ferma la Tav
Il messaggio di Di Battista è rivolto anche a Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, che in giornata è intervenuto a Radio uno spiegando cosa accadrà sul fronte Tav, ««opera che abbiamo ereditato; quando è nata, se ci fosse stato il M5s al governo, non sarebbe mai stata concepita in questa maniera, così impattante, così costosa». Ed è qui che si rischia la spaccatura con i No Tav: «Il nostro obiettivo sarà quello di migliorarla così come scritto nel contratto di governo. Non vogliamo fare nessun tipo di danno economico all'Italia ma vogliamo migliorare un'opera che è nata molto male».

Civati: «Il Movimento è al cortocircuito»
Critico proprio sui due fronti citati da Di Battista - Tap e Tav - è Giuseppe Civati, fondatore di Possibile: «Sul Tap sta andando in onda quella che sarebbe una sit-com, se di mezzo non ci fosse un territorio da salvaguardare e i grossi interessi economici che ruotano intorno all'opera. Proprio gli interessi che il Movimento 5 Stelle, con autorevoli esponenti come Alessandro Di Battista, voleva contrastare sostenendo che - appena giunti al governo - avrebbe bloccato tutto in 15 giorni. Per anni, infatti, abbiamo assistito alle manifestazioni, con Beppe Grillo impegnato in prima linea. Bene, i 15 giorni sono trascorsi: l'unica certezza è che la ministra del Sud, Barbara Lezzi, non fermerà l'opera». Dall'altra parte - aggiunge Civati - «c'è il Pd pienamente favorevole al Tap, il 'piccolo tubo necessario' come lo aveva definito l'ex presidente del Consiglio Renzi. Tutti d'accordo, tranne il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che addirittura ora invoca l'aiuto di Di Battista per evitare la realizzazione del gasdotto. Una situazione grottesca, un cortocircuito totale».