Business accoglienza migranti: in manette l'ex deputato Udc Fratello, già condannato per mafia
L’operazione “Brother” è l’esito di un’articolata attività d’indagine condotta dai Carabinieri
ALCAMO - Intestava a diversi prestanome le quote e le cariche sociali delle sue quattro cooperative ad Alcamo per l'accoglienza di migranti. E uno di questi era suo fratello Salvatore. Onofrio Fratello, detto Norino, ex deputato all'Ars dell'Udc, è stato arrestato e trasferito in carcere per intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. Altri due gli arrestati, ai domiciliari, suoi fidati collaboratori. Per il fratello Salvatore è stato disposto l'obbligo di dimora. Altri sei gli indagati. I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Trapani, su richiesta della locale Procura, nei confronti di queste 4 persone accusate, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta.
L'operazione "Brother"
L’operazione, denominata «Brother», è l’esito di un’articolata attività d’indagine condotta dai Carabinieri, sotto il coordinamento della locale Procura, che ha consentito di documentare appunto gli illeciti dell’ex deputato dell’ARS Onofrio Fratello, detto Norino, già condannato nell’anno 2006 per concorso esterno in associazione mafiosa. Insieme all’ex onorevole regionale sono stati arrestati, con l’accusa di bancarotta fraudolenta in concorso, Gaetano Calvaruso e Davide Amodeo, entrambi residenti ad Alcamo, mentre è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza Salvatore Fratello, fratello di Onofrio.
Le intercettazioni con don Sergio Libirizzi, capo della Caritas
L’indagine nei confronti di Onofrio Fratello, funzionario dell’INAIL e già deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha la sua origine dalle attività di intercettazione di conversazioni tra l’ex onorevole regionale e don Sergio Librizzi, ex direttore della Caritas di Trapani, arrestato nell’anno 2014 per i reati di violenza sessuale aggravata e concussione, per avere approfittato della propria qualifica di membro della commissione territoriale per la protezione internazionale, al fine di ottenere dai richiedenti asilo, minacciando di negare loro il permesso di soggiorno in Italia, prestazioni sessuali contro la loro volontà. Partendo da questi primi dati raccolti, le investigazioni condotte dall’Arma hanno consentito di far luce su uno spaccato all’interno del sistema dell’accoglienza dei migranti nella provincia di Trapani e la gestione dei centri per richiedenti asilo, divenuti oggetto di interesse da parte di apparati criminali.
Dominus di tutta l'operazione
In particolare è emerso come Onofrio Fratello gestisse direttamente numerose cooperative sorte per prestare assistenza agli immigrati, la cui gestione è sempre avvenuta mediante il ricorso a «prestanome» di sua fiducia, con il chiaro intento di occultare la sua reale presenza, non tanto per il suo ruolo di funzionario pubblico, quanto piuttosto al fine di non comunicare e non dichiarare i cospicui introiti derivanti da tali attività. Intestando fittiziamente quote e cariche sociali a terzi soggetti, Fratello ha così potuto continuare il proprio business che, nel tempo, gli ha assicurato cospicui introiti. L’indagine, basata non solo sull’attività di intercettazione ma anche sulle preziose dichiarazioni di soggetti vicini a Fratello, ha permesso di ricostruire il complesso quadro delle attività dell’indagato, cristallizzando l’ipotesi investigativa secondo cui Onofrio Fratello è ed è stato negli ultimi anni il reale dominus di società e cooperative intestandone fittiziamente le quote e le cariche sociali a soggetti compiacenti a lui fedeli. È altresì emerso come la Wellness Sport Center, riconducibile sempre all’ex deputato e dichiarata fallita nel 2015 dal Tribunale Civile di Trapani con una notevole esposizione debitoria nei confronti di banche ed imprese, abbia alienato beni e servizi ad altra società, la SPORT-E, sequestrata, costituita da Onofrio Fratello con l’esclusiva finalità di eludere la normativa fallimentare.
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