29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Televisione

Saviano, esordio su Rai2 con bocciatura in storia: la gaffe è sulla prima guerra mondiale

Lo scrittore sale in cattedra davanti agli studenti ma collega il caso Dreyfus alla Prima guerra mondiale. Sbagliando però di ben venti anni

ROMA - Eppure Giorgia Meloni lo aveva avvertito: «Prima di andare in tv a pontificare, spero che studi». Roberto Saviano, però, non deve aver seguito il consiglio della presidente di Fratelli d'Italia. Il risultato è una brutta caduta in storia durante la trasmissione Il Supplente, nuovo programma di Rai Due in onda ogni mercoledì in prima serata. «Cosa succederebbe se Roberto Saviano fosse il nuovo professore di storia?». Il programma si apre con questa domanda e lo scrittore è il protagonista con i ragazzi del quinto anno del Liceo Classico Giordano Bruno di Maddaloni (Caserta) e dell’Istituto Linguistico Artemisia Gentileschi di Milano. Ma è proprio durante la lezione di storia che Saviano è caduto parlando della Prima guerra mondiale: «Vi ricodate il caso di quell'alto ufficiale francese ...». La risposta di un alunno è immediata: «Alfred Dreyfus». E lo scrittore si complimente con l'alunno. 

La gaffe di Saviano
Peccato, però, che - come ricorda il giornale - il caso Dreyfus, «l'ufficiale degradato ed accusato di essere una spia dei tedeschi, è una vicenda che si studia sui libri di scuola, ma è collocata alla fine dell'800, esattamente nel 1894. Un periodo antecedente a quello della prima guerra mondiale». Insomma «sotto l'ombrellone Saviano dovrebbe portare un manuale di Storia per non farsi trovare impreparato a settembre».

Eppure lo scrittore avrebbe dovuto saperlo
La curiosità, però, è che Saviano su L’Affaire Dreyfus ha scritto. E su un libro. Non un libro, ma su un libro. Sua infatti è la prefazione all'edizione della casa editrice Giuntina de L’Affaire Dreyfus: La verità in cammino di Émile Zola. Ed è lui che nella prefazione ricorda come «nel 1894 Alfred Dreyfus, un ufficiale ebreo impiegato presso il Ministero della Guerra, fu accusato di aver rivelato segreti relativi alla difesa all’addetto militare tedesco a Parigi. Arrestato in ottobre, dopo un giudizio sommario Dreyfus fu degradato e condannato alla deportazione a vita nell’Isola del Diavolo (Guyana francese)». Saviano sottolinea come il famoso J’accuse di Zola sia un inno ai valori dell giustizia e della libertà e, dall'altro, il richiamo al principio di responsabilità degli intellettuali. Evidentemente Savino non deve averlo letto poi così bene.