Salvini avvisa Di Maio: «Non lascerò Berlusconi»
Il leader della Lega: «Non cambio idea ogni quarto d'ora. Mi presento alle elezioni con una squadra e vado avanti con quella squadra»
PORDENONE - «I giornali di oggi dicono che lunedì lascerò Berlusconi? Capisco perché vendano sempre di meno. Non è vero che accadrà, non vedo perché dovrei cambiare idea ogni quarto d'ora: non faccio come Renzi o Di Maio». Lo ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un incontro elettorale a Spilimbergo (Pn).
Non cedo a veti, controveti e capricci
«Mi presento alle elezioni con una squadra e vado avanti con quella squadra», ha precisato Salvini. «Lasciare Berlusconi non è l'unica strada per fare il governo: non cedo a veti, controveti e capricci. Il centrodestra ha vinto con un programma comune e siamo ben disponibili a dialogare con i secondi arrivati ma non con i terzi», ha aggiunto ancora il leader del Carroccio.
«Se Mattarella regala agli italiani una settimana di telenovela su Renzi e Di Maio non so cosa possono scrivere i giornali per una settimana. E così riempiono le pagine con ipotesi non vere che ci riguardano», ha concluso.
Non mi sento minacciato dalle tv di Berlusconi
Le dichiarazioni di Di Maio? «Non mi sento assolutamente minacciato dalle Tv di Berlusconi».
«Ognuno è libero di scrivere o raccontare quello che vuole; non penso che in Italia ci siano rischi di questo tipo», ha concluso.
O si mantiene patto con gli italiani o si voti
«O si può mantenere il patto preso con gli italiani o tanto vale chiedere la fiducia e andare a votare senza mediazioni». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, durante una diretta Facebook, all'esterno del Cie di Gradisca d'Isonzo (Go).
«Io, rispetto alle elezioni del mese scorso, non cambio di un millimetro: coerenza, lealtà, fiducia in voi. Non si tradisce, non si cambia, si rispettano gli impegni, si vogliono mantenere le promesse senza passare da destra a sinistra, da sinistra a destra, a giorni alterni», ha aggiunto Salvini.
«O si può mantenere fede agli impegni e al programma presi con voi, o si vota. Non esistono governi che fanno tornare al potere i perdenti, i Renzi, le Boschi, le Serracchiani, i Gentiloni, gli Alfano», ha concluso il leader del Carroccio.
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