24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Presidenza Camere

Al via la trattativa per le Camere, prima ipotesi: Fraccaro-Bongiorno

M5s non molla su Montecitorio; la Lega punta a Palazzo Madama, dove, però, c'è il problema Calderoli

Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Foto: ANSA

ROMA - Inizia a entrare nel vivo la trattativa sulle presidenze delle Camere. E nel borsino dei possibili nomi oggi sale l'accoppiata Riccardo Fraccaro (M5s) alla Camera e Giulia Bongiorno (Lega) al Senato. Perchè l'unico canale davvero aperto è quello tra M5s e Lega, con Giancarlo Giorgetti e Danilo Toninelli che danno corpo alla telefonata di ieri tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

I 5Stelle puntano alla Camera
I Cinque Stelle non recedono dalla scelta per Montecitorio: palcoscenico più importante per lanciare l'operazione «vitalizi» (almeno, quel che ne resta dopo gli interventi della scorsa legislatura). Peraltro, il nome forte dei leghisti per Montecitorio - lo stesso Giorgetti - avrebbe confidato di non ambire al ruolo, preferendo l'opzione governo. Se tenesse lo schema, il nome in pole per l'M5s è quello di Fraccaro: già protagonista in Ufficio di Presidenza (era segretario di Montecitorio nella legislatura conclusa) della battaglia sui vitalizi, la proseguirebbe stavolta dallo scranno più alto.

Alla Lega il Senato?
Di conseguenza alla Lega toccherebbe il Senato. Dove però c'è il 'problema' Calderoli: già vicepresidente di palazzo Madama, apprezzato per la capacità di far 'correre' i lavori d'Aula, non viene però ritenuto il profilo ideale per diventare la seconda carica dello Stato, e supplente di Sergio Mattarella. Troppi gli episodi controversi nella sua storia politica, riconoscono gli stessi leghisti. Il problema sono però le ambizioni dello stesso Calderoli, e il fatto che la pattuglia leghista al Senato è composta in gran parte di nomi nuovi. Ecco perchè scorrendo l'appello dei senatori verdi il nome di Buongiorno è stato quello sottolineato con l'evidenziatore. "E' donna, e non guasta, ha un profilo equilibrato", dice di lei più di un leghista.

Il Pd?
E il Pd? Oggi ha incontrato i capigruppi M5s, e al termine Lorenzo Guerini ha definito "interlocutorio" l'abboccamento. La posizione non cambia: "Se ci fossero candidati con un profilo da rappresentanti istituzionali possiamo anche votarli. Non pretendiamo di sceglierli, non chiediamo niente e nessuno ci ha offerto niente", dicono dal Nazareno.