Regione, per il Pd non c'è posto per movimenti discriminatori e fascismo
L'ordine del giorno è stato presentato al consiglio regionale dal Pd, rinviato in commissione. Toti: "Dobbiamo approfondire la proposta"

GENOVA - Il Consiglio regionale della Liguria ha deciso di rimandare in commissione un ordine del giorno presentato dal Pd per escludere «l'utilizzo di sale e spazi interni alle sedi dell'assemblea per le associazioni o le manifestazioni che si richiamano al fascismo o che abbiano orientamenti razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi e discriminatori». La richiesta del presidente della Regione Giovanni Toti di approfondire la proposta in commissione è stata accolta dal consigliere proponente Luca Garibaldi (Pd).
ANTIFASCISMO - Il documento impegnerebbe l'Ufficio di presidenza dell'assemblea e la Giunta Toti a «promuovere la conservazione della storia dell'antifascismo» e a «escludere la possibilità di concedere il patrocinio della Regione a manifestazioni o associazioni che si richiamano al fascismo». «Sono contrario ad ogni tipo di fascismo, comunque si manifesti - afferma Toti - Ma dietro ai buoni propositi della proposta del Pd c'è un veleno discriminatorio. Un partito che si candida alle elezioni non può avere una sede?».
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