19 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Emergenza rifiuti

Rifiuti, scontro Zingaretti-Raggi: è gara allo scaricabarile

"Ve ne fregate" attacca lui; "Rispondiamo coi fatti" replica lei. Lo scambio di accuse tra Pd e M5S coinvolge il sindaco e il presidente della Regione Lazio

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti con il sindaco di Roma, Virginia Raggi
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti con il sindaco di Roma, Virginia Raggi Foto: ANSA/CLAUDIO PERI ANSA

ROMA - Uno dei temi più caldi della politica come quello della gestione dei rifiuti, torna puntualmente a scaldare gli animi e non certo per l'avvicinarsi delle prossime elezioni. A infiammare la polemica è lo scambio di battute tra il presidente della Regione Lazio e il sindaco di Roma. «Chi governa questa città se ne frega» ha attaccato Nicola Zingaretti; «Rispondo con fatti: nostro Piano rifiuti approvato nel 2017 in meno di 9 mesi dal nostro inizio» è stata la replica di Virginia Raggi.

«Rifiuti? Hanno cambiato solo il nome»
Ad accendere la miccia è stato il consigliere del PD capitolino Marco Palumbo che ha commentato le recenti dichiarazioni della prima cittadina: «Da diversi giorni – sono state le parole di Palumbo – la situazione è di nuovo critica nel Tmb di via Salaria e in alcuni quartieri a sud est di Roma perché la raccolta dei rifiuti è a intermittenza. Tre giorni fa la sindaca ha affermato che a Roma qualcosa è cambiato sui rifiuti? Sì, solo il nome. Per Virginia Raggi e Pinuccia Montanari infatti ora si parla di materiali post consumo. La giunta M5s continua a depistare i romani camuffando l'emergenza sotto altri nomi».

Le accuse di Zingaretti alla Raggi
«Nelle prossime settimane – ha proseguito Palumbo – attendiamo un nuovo nome per la mondezza inviata a mezza Italia e all'estero, che va incrementando varie discariche. Chissà, verrà chiamata materiale pre discarica?». Le accuse al Comune sono state rilanciate dal governatore della Regione Lazio: «Noi affronteremo il problema dei rifiuti. Se c'è un problema di impiantistica non è un caso, perché chi governa questa città se ne frega e preferisce mandare i rifiuti in tutta Italia", ha dichiarato Nicola Zingaretti, nel corso dell'apertura della campagna elettorale del Pd Roma insieme con il premier Paolo Gentiloni, incontrando i volontari della campagna elettorale.

«Zingaretti, faccia di bronzo»
Non si è fatta attendere la replica da parte dei Cinquestelle: «Zingaretti ha una bella faccia di bronzo a scaricare le sue colpe e inefficienze sul comune di Roma. Il governatore non si è mai degnato di varare un piano rifiuti, da quando si è insediato, e ha lasciato i comuni della regione senza linee guida. Invece di fare lo scaricabarile, si dovrebbe vergognare, per la sua incapacità nel risolvere la gestione dei rifiuti dei comuni laziali» ha  affermato in una nota il deputato M5S, vicepresidente della commissione Ecomafie, Stefano Vignaroli. «Anche la relazione finale della commissione sul ciclo dei rifiuti, a maggioranza Pd – ha aggiunto Vignaroli – certifica le gravi lacune della gestione Zingaretti, inoltre non ha mai riposto in modo esaustivo alle nostre domande e non ha mai fornito i documenti richiesti sulla gestione dei rifiuti nel Lazio».

La risposta del sindaco Raggi
Un conto sono le bugie da campagna elettorale, secondo Vignaroli, un altro conto sono i fatti, supportati dai documenti. Non è mancata neanche la risposta da parte della prima cittadina, Virginia Raggi: «A Zingaretti rispondo con fatti – è stato il tweet della sindaca – il nostro Piano rifiuti approvato nel 2017 in meno di 9 mesi da nostro inizio. Quello della Regione è aggiornato al 2012 quando ancora c'erano Malagrotta e Polverini. Nel 2016 Tar ha condannato Regione inadempiente. Resto sono chiacchiere elettorali».

A @nzingaretti rispondo con fatti:nostro Piano rifiuti approvato nel 2017 in meno di 9 mesi da nostro inizio. Quello della Regione è aggiornato al 2012 quando ancora c’erano Malagrotta e Polverini. Nel 2016 Tar ha condannato Regione inadempiente. Resto sono chiacchiere elettorali

— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 1 febbraio 2018