20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Etruria

Caso Banca Etruria, Salvini: «Il problema non è Boschi, ma restituire i soldi ai risparmiatori»

Scondo il segretario del Carroccio il nuovo governo si deve riprendere parte dei 63 miliardi versati dall'Italia al fondo Esm

Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a 'Porta a Porta'
Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a 'Porta a Porta' Foto: ANSA

ROMA - Sulle banche «a me interessa poco se è solo colpa della Boschi, del papà della Boschi, questo mi appassiona poco, il problema è restituire i soldi ai risparmiatori», ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini durante la trasmissione «In mezz'ora» su Rai 3 con Lucia Annunziata. «La soluzione ai risparmiatori non si trova dicendo di chi è la colpa».Invece di pensare a commissioni di inchiesta, come fa Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle (che lo aveva preceduto con un'altra intervista nella stessa trasmissione) «un governo normale ora va a Bruxelles e dice ora ci riprendiamo una parte dei 63 miliardi che abbiamo versato nel fondo salva Stati europeo (Esm) per salvare le banche di altri Paesi", rilancia il segretario del Carroccio.

Salvini: Il problema sono i risparmiatori
«Io non dico che mi riprendo tutto, ma una piccola parte di questi soldi me li riprendo per i risparmiatori e per i terremotati", spiega Salvini. Perché anche sui terremotati la situazione è simile. «Il problema dei terremotati - ha concluso Salvini - non è di chi sia la colpa se restano al freddo, ma che passano un altro Natale al freddo».Intanto, però, la Lega picchia duro sull'operato della Commissione bicamerale d'inchiesta che deve indagare sulle responsabilità dei crac bancari e, in particolare, sul presidente Pier Ferdinando Casini che ha preso apertamente le difese di Maria Elena Boschi. «Non ho condiviso la nomina di Pierferdinando Casini a presidente della commissione d'inchiesta sulle banche - commissione su cui istituzione, tra l'altro, lui aveva espresso voto contrario - e oggi, anche se sono consapevole che sia inutile, sono a chiedere le sue dimissioni da presidente di questa commissione, ruolo che peraltro avrebbe dovuto essere assegnato ad un esponente dell'opposizione» dichiara il senatore leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.

L'affondo di Calderoli su Casini
«Ne chiedo le dimissioni perché un presidente di una commissione di inchiesta deve essere parte terza e invece Casini, dopo aver addirittura contrastato la messa all'ordine del giorno di alcune audizioni 'rischiose', ora in maniera inopportuna e maldestra si sta assumendo il ruolo di avvocato della difesa, tirando anticipatamente le somme dell'attività della commissione, quando invece i lavori sono completamente aperti e le audizioni più interessanti, e 'pericolose', sono in arrivo - prosegue Calderoli -. Casini faccia il piacere, se vuol svolgere questo ruolo di avvocato della difesa delle cause perse, di dimetttersi da presidente della commissione di inchiesta sulle banche, anche perché una sua eventuale candidatura in un collegio uninominale blindato da parte del PD testimonierebbe la sua non terzietà. Siamo stufi di vedere sue interviste o dichiarazioni, finalizzate solo ad una difesa a senso unico: per cui ora Casini lasci la presidenza della commissione».