12 gennaio 2025
Aggiornato 20:30
Etica e politica

Biotestamento, le voci delle opposizioni

Continua a reggere alla prova dei voti segreti il ddl sul testamento biologico. Ieri il Senato ha respinto tutti gli emendamenti

ROMA. - Continua a reggere alla prova dei voti segreti il ddl sul biotestamento: ben dieci da ieri mattina gli emendamenti su cui si è votato in maniera non palese, tutti respinti dall'aula del Senato. Insomma fila liscio senza colpi di scena l'esame del provvedimento che, ricordiamo, se subisse modifiche dovrebbe tornare alla Camera senza alcuna speranza a quel punto di essere approvato entro la legislatura. Da segnalare finora la contestazione in aula della senatrice a vita Elena Cattaneo, firmataria di un appello per l'approvazione della legge sulle Dat quando questa sembrava ferma in commissione Affari sociali al Senato senza speranza.

Clima incandescente in Senato
«Domani - ha detto Cattaneo intervenendo davanti all'assemblea - non potrò essere presente al voto finale». E giù fischi e buu dell'emiciclo. «Voglio ringraziare i colleghi che stanno scrivendo un'importante pagina della storia parlamentare di questo paese. Esprimo la mia gratitudine per aver scelto di portare a compimento una legge che rafforza i diritti fondamentali di tutti, quell'incomprimibile bisogno di libertà che esprimiamo nell'autodeterminazione delle scelte di fine vita», ha aggiunto. A Cattaneo replica Gaetano Quagliariello, senatore di Idea, che esordisce ironico: «Mi domando se domani l'assenza della senatrice non è motivo per rinviare le votazioni...». Poi aggiunge: «Bisogna avere anche una certa misura. Si può anche non essere presente ai lavori del Senato ma farlo in questo modo, in una finestra di opportunità di presenza, è un po' offensivo nei confronti dei colleghi che sono stati qui ieri e oggi e lo saranno domani. Le sue posizioni oggettivamente sono legittime ma è evidente che uno dei motivi per cui contestiamo questa legge è che questa legge è inemendabile perché, se lo fosse, evidentemente non avrebbe tempo di essere approvata». Più duro nei confronti di tutti i senatori a vita il presidente dei senatori della Lega Centinaio: «Monti, Rubbia e Piano, invece di parlare fuori vengano qui, e si dovrebbe vergognare chi li ha nominati senatori a vita. Persone che non vengono neanche in aula».