24 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Appuntamenti

Eventi a Genova, ecco cosa fare venerdì 20 ottobre

Il festival dedicato alla birra, spettacoli a teatro, concerti e molto altro in questo venerdì genovese. Ecco tutto quello che c'è da sapere per non lasciarsi sfuggire gli appuntamenti più interessanti

Genova, ecco cosa fare venerdì 20 ottobre
Genova, ecco cosa fare venerdì 20 ottobre Foto: Shutterstock

GENOVA – Gusto, libri, musica e spettacolo. Il venerdì in città ha tante sorprese da riservarivi. Ecco qualche consiglio per scegliere gli appuntamenti più interessanti.

Genova Beer Festival
Torna uno degli appuntamenti più attesi dai numerosi appassionati di birra: la terza edizione del Genova Beer Festival, con oltre cento diverse birre artigianali alla spina. Nel 2017 l’evento organizzato dall’Associazione Culturale Papille Clandestine presenta 16 birrifici tra i migliori in Italia. Di questi 6 sono novità assolute per il Genova Beer Festival. Otto gli stand gastronomici che propongono street food e per la prima volta ci saranno anche i pub della Liguria. Per informazioni: www.genovabeerfestival.it.

Book pride Genova
A Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, il Book Pride, la fiera dell'editoria indipendente promossa dall'Osservatorio degli Editori Indipendenti, è a Genova dal 20 al 22 ottobre, nuova tappa di un percorso per dare visibilità all'editoria indipendente, promuovere la lettura e salvaguardare la bibliodiversità. Tutte le informazioni su espositori, programma, ospiti su www.bookpride.net. Ingresso libero.

Spettacolo
Venerdì 20 e sabato 21 alle 21, presso l'Auditorium di Strada Nuova, lo spettacolo di Flavio Brighenti, regia di Carmen Giardina «Io, Fabrizio e il Ciocorì». Sul palco, insieme all'autore, Laura Monferdini e Vittorio De Scalzi cui è affidata la narrazione musicale attraverso alcune tra le più amate canzoni di Faber, eseguite in coppia con Edmondo Romano, virtuoso degli strumenti a fiato. E' un viaggio inedito e per certi versi sorprendente nel mondo di Fabrizio De André che si sviluppa lungo vent'anni di incontri, musica, aneddoti e confidenze. Il racconto si snoda attraverso le numerose interviste e i coloriti retroscena che spesso le hanno accompagnate che l'autore, Flavio Brighenti, ha realizzato dal gennaio del 1979, durante il tour di Faber con la Premiata Forneria Marconi, fino al febbraio del 1998, nel corso dell'ultimo tour dell'artista genovese, successivo alla pubblicazione dell'album «Anime salve». Gli articoli, pubblicati in prevalenza dal quotidiano «Il Lavoro», poi da «La Repubblica» e dal settimanale «Musica!», rappresentano però semplicemente l'incipit della narrazione, che dipana il filo rosso del rapporto che si instaurò fra il giornalista e il cantautore. «Io, Fabrizio e il Ciocorì» è un work in progress che gioca su una cifra stilistica netta e dichiarata. Sceglie infatti di privilegiare il versante ironico e «leggero» del rapporto, così come è maturato tra i due, ben al di là dei rispettivi ruoli professionali. Riflessioni, battute, semplici confidenze alimentano costantemente il percorso narrativo, con la piccola e neanche troppo segreta ambizione di raccontare un'epoca dove l'arte, non solo la musica, e così pure il giornalismo, privilegiavano l'esperienza e l'iniziativa individuale anziché attingere all'immenso catino virtuale e frastornante della tecnologia. «Io, Fabrizio e il Ciocori» non rappresenta una celebrazione né tanto meno una beatificazione di De André - che di sicuro non ne ha bisogno - ma offre semplicemente una chiave differente ed affettuosa per fare luce su di lui sotto il profilo umano prima che artistico. La sfilata dei personaggi evocati è assortita: da Vasco Rossi a Papa Wojtyla, da Beppe Grillo a Guy Debord, da Ray Charles ad Arthur Rimbaud, da Mauro Pagani Renato Curcio, da Ivano Fossati a Carlo Marx, fra i tanti, oltre naturalmente ai volti familiari: Dori Ghezzi, i figli Cristiano e Luvi, il fratello Mauro, il padre Giuseppe. «Io, Fabrizio e il Ciocorì» va in scena con il patrocinio morale della Fondazione De André e di «viadelcampo29rosso», in collaborazione con il Comune di Genova. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Musica live
Venerdì 20 ottobre alle 20.30 tornano al Mercato del Carmine i Ghost Notes, un gruppo genovese coinvolgente e dinamico. I Ghost Notes nascono nel 1994 a Genova, precisamente nel quartiere di Teglia, da un’idea di Filippo «Macina» Poli e di Alessio «Odo» Risso, amici di infanzia ed entrambi appassionati e collezionisti di dischi rock e blues. Il primissimo repertorio della band è costituito da standard del blues, principalmente autori quali Muddy Waters e Willie Dixon, in seguito il gruppo si è orientato verso una miscela di classic rock, hard rock, country, blues e talvolta pop sia americano che inglese. La formazione dei Ghost viene ulteriormente influenzata dai Rolling Stones, i Beatles, i Fabulous Thunderbirds, Lou Reed, Bob Dylan, Chuck Berry, Grateful Dead, J. Cash, ZZ Top, Cream ed Hendrix solo per citarne alcuni, il tutto spesso rivisitato con una ricetta di chitarre elettriche ad alto volume dalle timbriche vintage. Per info e prenotazioni 010.2469184.