12 ottobre 2025
Aggiornato 01:30
Migrazione e sicurezza

Migranti, Minniti: Sicurezza è anche capacità di integrare. Pochi Comuni nello Sprar

In audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, a San Macuto, il ministro dell'Interno Marco Minniti ha affrontato anche il complesso tema dell'accoglienza

Il ministro dell'Interno Marco Minniti
Il ministro dell'Interno Marco Minniti Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - In audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, a San Macuto, il ministro dell'Interno Marco Minniti ha affrontato anche il complesso tema dell'accoglienza. E ha sottolineato che «Il numero dei Comuni che aderiscono allo Sprar è insufficiente».Il riferimento va al modello di accoglienza diffusa dello Sprar, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, sistema pubblico diffuso su tutto il territorio italiano che coinvolge ministero dell'Interno ed enti locali. Per Minniti, lo Sprar è un modello strategico anche per le politiche di sicurezza. Ma la sua attuazione non è sufficiente.

Integrazione
Minniti ha sottolineato che «sicurezza è anche capacità di integrazione è un punto fondamentale per le politiche di sicurezza del nostro Paese, al punto tale che io penso che le politiche di accoglienza abbiamo il limite oggettivo nella capacità di integrazione». «Se guardiamo al quadro europeo - ha aggiunto - il dato prevalente è che chi ha fatto attacchi terroristici era figlio dell'Europa, sono figli di una mancata o non sufficiente integrazione; un Paese che ha a cuore la propria sicurezza e il proprio futuro deve pensare politiche di integrazione, che per questo non possono non essere messe dentro le politiche di sicurezza».

Accoglienza diffusa
Minniti ha dichiarato di aver puntato fortemente sull'accoglienza diffusa: «io la considero una scelta strategica, con piccoli numeri equamente distribuiti è più solida e facile l'integrazione, e consente anche di rispettare di più i diritti chi è accolto e di chi sta accogliendo. In questo ambito abbiamo sviluppato la cooperazione con l'Anci per un aumento dei comuni aderenti ai progetti Sprar e - ha avvertito il ministro dell'Interno - tuttavia il numero al momento non è ancora sufficiente. Se tutti i comuni aderissero avremmo fatto un passo importantissimo». Quindi «è mia intenzione affrontare questo tema con grande determinazione: accoglienza diffusa e progressivo superamento dei grandi centri di accoglienza, che per quanto gestiti al meglio non sono un luogo favorevole alle politiche di integrazione», un progetto-obiettivo che «sarà coordinato con la gestione complessiva degli arrivi».