La prima Pontida senza Bossi, parla il Senatur: ecco perché Salvini non mi ha voluto sul palco
Ecco cosa ha detto Umberto Bossi, lasciando il raduno di Pontida dove, per la prima volta, non ha parlato dal palco dopo essere stato escluso dalla scaletta degli interventi
PONTIDA - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni si è detto dispiaciuto per l'esclusione del fondatore della Lega dalla scaletta degli interventi al raduno di Pontida. «Questo mi spiace - ha detto Maroni - perché Pontida è Bossi. La decisione è stata presa dal segretario Matteo Salvini. Ma per me Bossi a Pontida ha sempre diritto di parola». «Salvini mi ha detto che non voleva farmi fischiare». Ma è «un segnale che dovevo andarmene via». Lo ha detto il fondatore della Lega, Umberto Bossi, lasciando il raduno di Pontida dove, per la prima volta, non ha parlato dal palco dopo essere stato escluso dalla scaletta degli interventi. A chi gli ha chiesto se fosse appunto arrabbiato per non aver potuto intervenire, si è limitato a replicare «abbastanza». Deluso da Salvini? «Non mi sono mai aspettato niente da Salvini. Non mi aspetto niente da uno che tradisce il Nord», così Bossi, a pranzo con alcuni collaboratori dopo la manifestazione leghista di Pontida. A chi gli ha chiesto se non si sente responsabile per la situazione della Lega, dopo la sentenza del tribunale di Genova che ha bloccato i conti del Carroccio, Bossi ha replicato: «ma che c.... dici? Mica ho preso soldi. E' stato tutto ordito dai servizi italiani».
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