24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Ong e immigrazione

Migranti, Iuventa nell'occhio del ciclone: «Soccorsi concordati con gli scafisti»

Iuventa, la nave dell'Ong tedesca Jugend Rettet fermata dalle autorità italiane, è nell'occhio del ciclone. La procura di Trapani, attraverso intercettazioni e un poliziotto infiltrato, parla di contatti con gli scafisti e di soccorsi concordati in anticipo

La nave Iuventa
La nave Iuventa Foto: ANSA/POLIZIA DI STATO ANSA

ROMA - Iuventa, la nave dell'Ong tedesca Jugend Rettet fermata dalle autorità italiane, è nell'occhio del ciclone. Con sè, per forza di cose, trascina tutte le altre Ong che operano nel Mediterraneo per salvare la vita ai migranti, guardate con sospetto da politica e opinione pubblica da quando, mesi fa, il pm di Catania Zuccaro ventilò possibili contatti con i trafficanti. Quell'inchiesta, per ora, non ha dato alcun risultato in questo senso; per ora gli indizi sono giunti dall'investigazione della procura di Trapani, con al centro proprio la Iuventa.  La leader del team della nave, Katrin, e un ragazzo, ignari di essere intercettati, «parlano del previsto inizio missione per la mezzanotte del giorno successivo». Una circostanza quantomeno sospetta, visto che è impossibile sapere con anticipo la presenza di migranti da soccorrere, a meno che non si venga avvisati da qualcuno.

L'ipotesi
La Procura di Trapani sta indagando proprio in questa direzione, per  verificare se ci sono stati contatti telefonici tra i trafficanti e il personale della nave dell’Ong tedesca Jugend Rettet, una di quelle che non ha firmato il Codice di condotta proposto dal Viminale. E poi ci sono le eloquenti fotografie scattate da un poliziotto infiltrato sulla nave, che attestano inequivocabilmente il contatto tra il personale della Iuventa e gli scafisti.

Sotto accusa la nave, non l'Ong
Ma non è tutto. Secondo il procuratore Ambrogio Cartosio e il pm Andrea Tarondo, l’equipaggiodella Iuventa sarebbe stato con molta probabilità allertato in largo anticipo dagli scafisti. Durante il colloquio registrato tra Karin e il collaboratore, emerge poi che «il ragazzo preferirebbe effettuare dei soccorsi senza il coordinamento di Imrcc (Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, ndr). Sembrerebbe che Imrcc abbia vietato alla Iuventa di far salire a bordo 30 persone che erano state soccorse dalla Guardia Costiera Libica». La Procura di Trapani contesta alla Iuventa tre episodi, risalenti al 18 e 26 giugno scorso e al 10 settembre 2016. La responsabilità degli illeciti è però individuale: non ci sarebbero legami tra i trafficanti e la Ong: infatti non è stata contestata l’associazione a delinquere. noltre, sembrerebbe da escludere qualsiasi finalità lucrosa al comportamento del personale della nave, che avrebbe agito unicamente per propositi umanitari. A breve scatteranno gli avvisi di garanzia individuali  per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Intanto l’avvocato della Ong tedesca, Leonardo Marino, annuncia la richiesta di dissequestro della nave bloccata al porto di Lampedusa. Ieri sono stati sequestrati pc, smartphone e documenti di bordo. Sviluppi, nel frattempo, sul fronte del Regolamento di condotta.

Anche Sea Eye firma il codice
Intanto, ieri anche la Ong tedesca Sea Eye ha deciso di firmare il Codice di condotta, portando quindi a quattro il numero di Ong che hanno aderito alla linea definita dal Viminale: Moas, Save the Children, Proactiva Open Arms e appunto Sea Eye. Per il commissario europeo a Migrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos «occorre lavorare tutti assieme per smantellare il business dei trafficanti ed evitare le morti dei migranti. Chiedo quindi nuovamente a tutte le Ong di firmare. Più ampia sarà la scala del nostro lavoro comune, migliori saranno i risultati sul terreno».