19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Immigrazione e Ong

Migranti, il Codice di condotta non c'entra. La Iuventa fermata per possibili contatti con i trafficanti

I controlli subiti dalla nave Iuventa non sono imputabili al rifiuto dell'ong tedesca Jugend Rettet a firmare il Codice di condotta. In ballo potrebbero esserci ambigui contatti con gli scafisti

La nave Iuventa
La nave Iuventa Foto: ANSA/POLIZIA DI STATO ANSA

ROMA - I controlli subiti dalla nave Iuventa, battente bandiere olandese e operante per conto della ong tedesca «Jugend Rettet", non c'entrano con il fatto che quella organizzazione, come tante altre, si è rifiutata di firmare il codice di condotta proposto dal Governo. Perché poi gli investigatori del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Trapani e del Nucleo Speciale d'Intervento della Guardia Costiera hanno eseguito il sequestro preventivo. E la magistratura, secondo quanto si è appreso, procede per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La questione è un'altra, e rimanda alle tanto discusse accuse che il pm Zuccaro su possibili contatti tra scafisti e ong. Come ha puntualizzato il procuratore facente funzioni di Trapani, Ambrogio Cartosio, infatti, «Persone che lavorano all'interno della Iuventa avrebbero trasbordato, per due volte, sulla nave migranti scortati da trafficanti libici». Di qui il sequestro per evitare la reiterazione del reato. Anche se, ha spiegato, «abbiamo documentato incontri in mare ma siamo portati ad escludere collegamenti tra Ong e libici».

Attività sospette
La questione, dunque, sarebbe ben più seria del mero rifiuto a firmare il protocollo pensato per le organizzazioni che salvano vite in mare. Anche perché in gioco c'è l'onorabilità delle organizzazioni la cui unica missione è quella di portare in salvo degli innocenti, e che da tutta questa storia potrebbero rimetterci la credibilità. La ong Jugend Rettet, fondata nel 2015 da giovani dell'alta e media borghesia tedesca che hanno scelto di salvare i migranti in fuga dalle guerre e dalla fame, aveva acquistato due anni fa la Iuventa nel porto di Endem, in Germania, trasformando quel vecchio peschereccio in una vera nave adatta a missioni di search and rescue.

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
Il sequestro
 è stato disposto dal gip di Trapani Emanuele Cersosimo, su richiesta del pm Andrea Tarondo.L'inchiesta è stata avviata ad ottobre del 2016 e, secondo quanto affermato dalla Polizia di Stato, avrebbe consentito di raccogliere indizi sull'uso della motonave «Iuventa", che motiverebbero l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La Iuventa è stabilmente utilizzata per il soccorso di migranti in prossimità delle coste libiche e per il loro trasbordo su altre navi in acque internazionali, e naviga abitualmente nel mare libico. Il 10 maggio scorso, il procuratore facente funzioni di Trapani, Ambrogio Cartosio, in audizione alla commissione Difesa del Senato aveva detto: «La procura di Trapani ha in corso indagini sull'ipotesi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che coinvolgono non le ong come tali ma persone fisiche appartenenti alle ong».