28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Movimento 5 stelle contro la casta

Vitalizi, stop ai privilegi. Di Maio spiega la proposta del M5s

Il vicepresidente della Camera ha presentato la proposta del Movimento 5 stelle per dire addio alla «pensione» dei parlamentari, altrimenti «sarebbe l'Armageddon dei partiti»

ROMA – Giornata di campagna anti-vitalizi per il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che ha iniziato l'attacco al «privilegio della casta» questa mattina a L'Aria che tira su La7, per poi proseguire sul tema con interviste a quotidiani e infine con la presentazione della proposta del Movimento 5 stelle per dire addio alla «pensione» dei parlamentari, «roba da Medioevo».

«Con il vitalizio Armageddon dei partiti»
Di Maio, che si è detto convinto della necessità «di un paio di giorni» per redimere l'intera questione, durante la conferenza stampa a Montecitorio si è fatto minaccioso: «Se a settembre dovesse scattare questa pensione, allora sarebbe l'Armageddon dei partiti e lo verrebbero a celebrare migliaia di persone davanti Montecitorio». In estrema sintesi l'idea dei grillini è che anche i parlamentari maturino il diritto a percepire la pensione al compimento dei 65 anni d'età.

La proposta del M5s: abolire vitalizio per delibera
Per arrivare a questo obiettivo i pentastellati hanno proposto una delibera in ufficio di presidenza di Camera e Senato, «evitando la navetta tra i due rami del Parlamento, che il più delle volte viene usata per annacquare leggi che nessuno vuole». Di Maio ha annunciato che domani si recherà dai presidenti delle due camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso, per chiedere di convocare un ufficio di presidenza ad hoc «per abolire questo privilegio. Se ciò non avverrà, torneremo ogni giorno con un pensionato di questo paese a chiedere che questo odioso privilegio abbia fine».

«La balla dell'abolizione dei vitalizi»
Secondo l'onorevole del M5s chi sostiene che il vitalizio è stato abolito dice una «balla», mentre si dovrebbe parlare di «un vitalizio mascherato». Con le regole pensate dai 5 stelle invece si vuole armonizzare il regime previdenziale dei deputati e dei senatori con quello dei lavoratori pubblici e privati, anche in relazione all'età di maturazione del trattamento pensionistico. La proposta prevede che «il regolamento entra in vigore il giorno successivo della sua approvazione» e che le disposizioni vengano applicate ai deputati e ai senatori «in carica». Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della delibera i presidenti Boldrini e Grasso dovrebbero, sentito il collegio dei questori, provvedere con un decreto all'attuazione delle norme che parificano il trattamento pensionistico dei parlamentari alle prescrizioni introdotte sia dalla riforma Dini sia da quella Fornero.