25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Giunto dalla Francia, ha sostato 3 ore nel capoluogo piemontese

Morte Amri, l'attentatore passato per Torino. Indagini in corso: perché era a Sesto?

Era giunto a Milano da Torino Anis Amri, il killer di Berlino, ucciso nel capoluogo lombardo in un conflitto a fuoco

MILANO - Era giunto a Milano da Torino Anis Amri, il killer di Berlino, ucciso nel capoluogo lombardo in un conflitto a fuoco. A quanto si apprende l'uomo era giunto a Torino dalla Francia e si e' intrattenuto nel capoluogo piemontese circa tre ore.

Arrivato da Torino
Giunto alla stazione di Porta Susa intorno alle 20,30 sarebbe ripartito intorno alle 23. Sulla sua breve permanenza torinese sono in corso indagini della Digos. "Non è confermato» ma è molto probabile che la pistola, una calibro 22 di produzione tedesca con la matricola ma che non risulta registrata, utilizzata da Amri per sparare al capopattuglia della volante che lo ha fermato a Sesto San Giovanni, sia la stessa di Berlino. Lo ha dichiarato il Questore di Milano, Antonio De Iesu, aggiungendo che «ci vuole tempo per fare queste comparazioni, ci vogliono due o tre giorni. Non possiamo dire con certezza scientifica che è la stessa pistola che ha ucciso l'autista» del camion utilizzato poi da Amri per compiere la strage a Berlino.

Lavoro degli uomini delicatissimo
La pattuglia di Sesto San Giovanni «ha notato un individuo sospetto, ha deciso di controllare e ha operato con grande decisione e cautela. A loro va un grande riconoscimento, non sono eroi ma buoni poliziotti che stavano espletando il proprio lavoro». Lo ha spiegato il Questore di Milano Antonio De Iesu in conferenza stampa. «Il lavoro degli uomini delle volanti è delicatissimo, non sanno mai chi hanno di fronte è stata premiata capacità di reazione. Questa operazione da atto della grande efficacia di questo servizio e delle pattuglie che controllano il territorio», ha aggiunto.

Da Cinisello a Sesto: perché?
«Il tema è capire come è arrivato e perchè Anis Amri fosse in un Comune nell'hinterland milanese. Stiamo prendendo le immagini per capire come è arrivato a Sesto, capire se era in attesa di altre persone o se doveva prendere un mezzo di trasporto per altre località. E' tutto materia di indagine», ha spiegato il Questore di Milano. Quanto al fatto che il camion con cui Amri ha compiuto la strage a Berlino fosse stato caricato a Cinisello «è suggestivo, il tema dei luoghi, Cinisello, Sesto e Milano, è suggestivo», ma al momento non è «praticabile come ipotesi investigativa», ha concluso De Iesu.

Amri una scheggia impazzita
Anis Amri era «una scheggia impazzita, se fosse stato lasciato libero di portare avanti sua latitanza non si esclude che avrebbe potuto fare altri attentati" ha spiegato il Questore di Milano. Anis Amri «era solo, gli agenti non avevamo indicazione di dove fosse. E quanto è stato controllato ha dimostrato di parlare un buon italiano». Dalla perquisizione è emerso che Amri non aveva altre armi, nè telefoni. Aveva solo un piccolo coltellino e qualche centinaio di euro, pochi effetti personali e nessun elemento per poter stabilire altri collegamenti, in pratica «un fantasma». Prima di sparare alla spalla al capopattuglia della volante - ha spiegato il Questore di Milano - Amri non ha gridato Allah è grande, ma ha insultato gli agenti.

Straordinaria attività di controllo e prevenzione sul territorio 
La decisione di fermare Anis Amri a Sesto San Giovanni «è frutto di una straordinaria attività di controllo e prevenzione sul territorio. So che sembra assurdo, ma è così» ha aggiunto il Questore di Milano, Antonio De Iesu, aggiungendo che «Amri era un magrebino come tanti, gli agenti non avevano nè intuito nè sospettato che potesse essere il ricercato. Era solo e non aveva comportamenti sospetti». Da parte dell'intelligence ha aggiunto De Iesu «non sono arrivati indicazioni, nessuno ci ha anticipato che l'attentatore di Berlino potesse essere a Sesto».