Salvini: Se fossi premier, non farei più il segretario della Lega

ROMA - «Io sarei pronto domani, con una squadra». Così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha risposto a Firenze a chi gli chiedeva se fosse pronto a guidare una coalizione di centrodestra. «Non mi sono candidato a Milano per non fare un passo indietro a livello nazionale, in caso di presidenza del Consiglio credo sia incompatibile fare il segretario di un partito, io non lo farei», ha precisato. 

Un centrodestra nuovo
È finita l'alleanza della Lega con Berlusconi? «No, qui si parla di comuni, quindi di rilanciare Milano piuttosto che Bologna, Savona, Novara o Grosseto». Il discorso politico, come spiega Salvini, è un altro e la Lega si dice già pronta dalla settimana dopo i ballottaggi a lanciare una proposta aperta «per tutti coloro che non vogliono morire renziani, per un centrodestra nuovo, che guarda avanti, coraggioso, che non sia servo di nessuno, tantomeno della Merkel o di Bruxelles». «Quindi prima cerchiamo di rilanciare tutti i comuni dove si possono vincere i ballottaggi, dalla settimana dopo il messaggio a Forza Italia sarà chiaro: si guarda avanti, noi indietro non guardiamo», ha ribadito il segretario della Lega. «Forza Italia si è un po' seduta tanto c'era il Re Sole», ma ora bisogna «lavorare», ha concluso. 

La «Leopolda» della Lega
Dunque una Leopolda di Salvini? «Non mi piace scopiazzare ma penso a un momento di raccolta di proposte, non dei prezzolati, per intendersi non mi interessa la Coldiretti. Da domenica 26 si comincia, Berlusconi sarà il benvenuto se interessato al programma della giornata ma i politici non parleranno, dovranno ascoltare», ha annunciato Matteo Salvini durante la presentazione del libro «Secondo Matteo» a Firenze. Misteriosa ancora la location perché «prima aspetto di avere l'autorizzazione, ma sarà un posto facilmente raggiungibile».