28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
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Il leghista: «Un figlio gay lo brucerei». Risponde Salvini

Il leader della Lega dice la sua sulla frase choc che avrebbe pronunciato un consigliere regionale ligure del suo partito, Giovanni De Paoli: «Se avesse detto quella frase avrebbe dei problemi, si dovrebbe dimettere dal mondo»

ROMA«Uno che dice queste cose ha dei problemi». Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha risposto così ai giornalisti a proposito della bufera sul consigliere leghista della Regione Liguria, Giovanni De Paoli, che ha detto che un figlio gay lo avrebbe «bruciato»: «So che non ha detto quella frase, se l'avesse detta vorrebbe dire che ha dei problemi». Si deve dimettere? «Si dovrebbe dimettere dal mondo e andare su Saturno».

La bufera sul consigliere
Eppure, così come l'hanno riportata i diretti testimoni, la frase non lascerebbe dubbi: «Un figlio omosessuale? Impossibile. L'avrei bruciato in una caldaia». Questa la dichiarazione choc che avrebbe pronunciato De Paoli, a margine della commissione regionale sui diritti civili, proprio mentre in parlamento impazza il dibattito sul ddl Cirinnà. A riferirla sono stati i membri del coordinamento Rainbow che poco prima erano stati auditi in commissione sul tema dei diritti civili e della genitorialità omosessuale. Secondo gli attivisti Lgbt, prima di pronunciare la grave frase, che sta scatenando una vera e propria bufera politica, il consigliere del Carroccio si era già lanciato in pesanti esternazioni omofobe e sessiste durante la seduta della commissione. Durissimo il commento di Francesco Battistini, portavoce del Movimento 5 Stelle in Liguria: «Se avesse davvero pronunciato questa frase, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo di intolleranza, omofobia e violenza che offende in primis la comunità dei genitori omosessuali ma anche l'istituzione e i cittadini che De Paoli dovrebbe rappresentare. O De Paoli smentisce in maniera netta di aver pronunciato quella frase orribile e prende le distanze da una posizione del genere oppure – ha concluso Battistini – si dimetta immediatamente dalla sua carica, con tanto di pubbliche scuse sue e del suo partito». Anche la capogruppo del Pd in Regione Liguria, Raffaella Paita, ha chiesto le dimissioni del consigliere leghista: «Le parole di De Paoli sugli omosessuali – ha sottolineato Paita – si commentano da sole per la loro gravità inaudita. Una persona, se pronuncia frasi simili, a mio modo di vedere, non può rappresentare le istituzioni. Tutti ora si renderanno conto di cosa significa avere la destra al governo della Liguria. Toti dovrebbe prendere immediatamente le distanze da simili affermazioni e da De Paoli, soprattutto per tutelare i valori democratici e l'istituzione regionale». Dimissioni sulle quali sembra concordare anche lo stesso Salvini.

Critiche a Sanremo
Parlando con i giornalisti in piazza Montecitorio, Salvini ha detto la sua anche sul Festival di Sanremo: «Sanremo non l'ho visto ma da quello che ho letto sui giornali mi è sembrata più una parata politica che il Festival della canzone». Per questo, ha aggiunto, «mi scoccia pagare il canone».

(da fonte Askanews)