18 aprile 2024
Aggiornato 06:00
si avvicina la chiusura definitiva

Gran Teatro di Roma, cala il sipario e le istituzioni tacciono

A lanciare un estremo grido d'allarme è il consigliere regionale del Lazio, Daniele Sabatini, che si rivolge direttamente al premier per salvare i tanti, troppi posti di lavoro a rischio disoccupazione

ROMA - Il Gran Teatro è stato costruito nel 2002 con l'utilizzo esclusivo di risorse private e, dopo 9 anni, nel 2011 è stato delocalizzato dal Comune di Roma nell'area assegnata a Saxa Rubra. Con i suoi 3040 posti a sedere, è il teatro più grande d'Italia, con all'attivo numeri da record. Ma oggi rischia la chiusura, nel silenzio delle Istituzioni.

A rischio tanti posti di lavoro
«Il Gran Teatro rischia di chiudere definitivamente ed è imbarazzante il silenzio delle istituzioni. Il corto circuito tra privati, Municipio XV e Comune, potrebbe far perdere al territorio di Roma e del Lazio un punto di riferimento importante, di grande valenza artistica e culturale, impedendo a tanti cittadini, non solo della nostra regione, di poter fruire dell'offerta di una struttura che ha registrato migliaia e migliaia di presenze. Per non parlare, inoltre, delle gravi ripercussioni sull'occupazione diretta e indotta che ruota intorno al Gran Teatro».

L'appello di Sabatini
A lanciare l'allarme il consigliere regionale del Lazio, Daniele Sabatini, che lancia un appello ai privati e alle istituzioni coinvolte «affinché affrontino seriamente le problematiche emerse e operino nella direzione di individuare, nel rispetto della legalità, una soluzione positiva per salvaguardare il Gran Teatro e scongiurare conseguenze dannose per i lavoratori e l'economia del territorio». (Fonte Askanews)