Smog, WWF: «Le targhe alterne non bastano»
Secondo la presidente, Donatella Bianchi, le misure di questi giorni sono insufficienti. Servono interventi strutturali
ROMA - «Gli interventi di urgenza decisi dalle amministrazioni comunali hanno lo stesso valore di un codice rosso da pronto soccorso, dove l'inquinamento va ridotto drasticamente e in poco tempo. Gli interventi di questi giorni dunque sono necessari ma non risolvono certo la cronicità della malattia/inquinamento: per questa occorrono misure strutturali ben più complesse». Questo il parere espresso dalla Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi, in vista dell'incontro di mercoledì prossimo convocato dal Ministro Galletti con i rappresentanti di Regioni e Comuni per affrontare l'emergenza inquinamento delle grandi città.
L'Italia è in ritardo di 10 anni
Secondo il WWF, con le scelte dei vari governi che si sono succeduti, l'Italia ha perso almeno 10 anni. L'aria irrespirabile di questi giorni è perciò il frutto di questo ritardo che provoca ripercussioni economiche e sociali oltre che ambientali. Dito puntato sul parco auto nazionale: dei circa 49 milioni di veicoli circolanti in Italia, denuncia l'organizzazione ambientalista, sono più di 11 milioni quelli tra classe zero, 1 e 2 (le più inquinanti) e almeno altri 15 milioni tra classe 3 e 4 oltre a 6,5 milioni di motocicli.
Serve un piano d'azione per la mobilità locale
Anche in previsione dell'incontro di mercoledì prossimo, il WWF chiede al Governo di non pensare solo alla gestione dell'emergenza , ma di concentrarsi su un vero e proprio piano strutturale per la mobilità locale, pianificando stanziamenti pluriennali su precise priorità d'intervento come un fondo per il rinnovo del parco mezzi delle aziende di trasporto pubblico, l'adeguamento del green public procurement che imponga alle pubbliche amministrazioni di dotarsi di veicoli ibridi e elettrici almeno per una quota importante del loro parco auto. Interventi ancora più semplici e immediati potrebbero anche essere la revisione dei limiti di velocità su tangenziali, raccordi e tratti autostradali che interessano le metropoli al fine di diminuire le emissioni, insieme a strumenti che impongano ai Comuni di procedere in modo sistematico al controllo delle caldaie anche stabilendo azioni di responsabilità nei confronti di quanti non fanno le manutenzioni che garantiscano i limiti consentiti. (Fonte Askanews)
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