19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Condotta evasiva sistematica dell'imprenditore

Oltre 10 milioni di euro evasi al fisco da ristoranti romani

L'operazione «Conto rosso» ha portato a galla una evasione fiscale di 10 milioni di euro perpetrata da un imprenditore partenopeo e relativa a sette locali, tutti in centro

ROMA - Oltre 10 milioni di euro evasi al fisco da parte di rinomati ristoranti del centro storico di Roma. E' il bilancio dell'operazione «conto salato» dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma in sette locali nel cuore della capitale, gestiti da 3 società, tutte riconducibili allo stesso imprenditore, un ristoratore di origini partenopee noto nel settore.

La contabilità «parallela»
La ricostruzione dell'ingente evasione è stata resa possibile, innanzitutto, dal rinvenimento, nel corso di perquisizioni effettuate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, dell'analitica contabilità «in nero» dei ristoranti in questione, tenuta con sistemi informatici e riepilogata su appositi prospetti. Tale contabilità «parallela» è risultata talmente precisa, meticolosa e sistematica da far ritenere ai militari operanti di essere entrati in possesso della documentazione relativa agli incassi effettivi conseguiti dalle società in verifica.

L'esame della contabilità ufficiale
La conferma dell'ipotesi investigativa si è avuta attraverso l'esame accurato della contabilità «ufficiale» e dei rapporti finanziari/bancari dei ristoranti verificati. Attraverso tali riscontri sono stati infatti rilevati, da un lato, escamotage ed espedienti contabili necessari per far quadrare i conti, altrimenti «fuori controllo» a causa delle molteplici transazioni compiute «in nero», e, dall'altro, elementi fortemente sintomatici della consolidata prassi del prevalente utilizzo del contante, utilizzato anche nei pagamenti nei confronti dei fornitori e dei dipendenti. Ciò anche allo scopo di far perdere le tracce delle reali dimensioni del volume d'affari conseguito.

Una condotta evasiva sistematica
Le evidenze raccolte sono state così puntuali, precise, convergenti ed evidenti da indurre il ristoratore interessato ad ammettere la sistematica condotta evasiva tenuta nel corso degli anni. I ristoranti finiti sotto la lente della Gdf si trovano in zone a particolare attrazione turistica, come l'area di Fontana di Trevi (via in Arcione), Piazza dei Coronari (via Banco di Santo Spirito e via di Panico) e Piazza Navona (via San Agnese in Agone e via di Tor Millina), che nel corso dei prossimi mesi saranno interessate anche dalla forte affluenza di pellegrini attesa in occasione del Giubileo. In proposito, va peraltro evidenziato come taluno dei predetti ristoranti fosse già nel recente passato balzato agli onori delle cronache per aver presentato a turisti stranieri conti salatissimi, puntualmente oggetto di contestazione da parte degli avventori.



(con fonte Askanews)