26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
I voti della relazione

I romani bocciano i servizi: male rifiuti e trasporti. Bene asili e cultura

Presentata la pagella redatta dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Buoni voti anche ai parchi e all'illuminazione pubblica, ma insufficienze gravi per trasporti e pulizia della città

ROMA – Insufficienza piena per i servizi pubblici per la Capitale e a dettare il voto, stavolta, sono gli stessi cittadini. Esce la pagella della relazione 2015 sullo stato dei servizi pubblici elaborata dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale e i dati, in alcuni casi, sono al limite dell'imbarazzo. Stamattina la relazione è stata presentata nella sala della Protomoteca del Campidoglio dal presidente vicario Marco Penna.

L'insufficienza del trasporto
Se in campo cultuale si raggiungono voti più che accettabili, tanti sono gli ambiti in cui Roma incassa insufficienze importanti. Tra i settori più martoriati emerge quello dei trasporti: con un 5,4, Atac e l'amministrazione si prendono la sconfitta di un anno fatto di scioperi (rossi o bianchi che fossero) e malagestione del servizio. La nausea dei cittadini romani per quell'autobus che non arriva o per quella metro chiusa alle 21,30, sommata agli scandali che hanno investito l'azienda dei trasporti romana, sanciscono un voto che pesa come un macigno alle porte dell'Anno Santo. Un'insufficienza che deriva anche da dati importanti: pesa la contrazione del 17% del servizio apportata nel corso degli ultimi cinque anni. Per la metro i romani sono più clementi e danno una sufficienza stiracchiata (è importante sottolineare, però, che i dati rilevati dall'Agenzia si riferiscono ai mesi di marzo e aprile, quando cioè ancora non si era verificato il periodo di disservizio coatto cui la città ha assistito impotente negli ultimi mesi).

La gestione dei rifiuti
Altra nota dolente, dolentissima, è quella della gestione dei rifiuti. Secondo la pagella dell'Agenzia, infatti, per i romani l'immondizia è un problema insormontabile in città. Un secco e amarissimo 3,5 in cui confluiscono i problemi legati ad una gestione vittima di Mafia Capitale e della questione di Malagrotta. Solo un cittadino su cinque si dice soddisfatto del servizio di igiene di Roma. Il presidente vicario Marco Penna precisa, però, che, nonostante la forte insoddisfazione, «i risultati ottenuti da Ama nel primo bimestre 2015 non sono così lontani dagli obiettivi contrattuali c'è quindi una distonia piuttosto rintracciabile tra le esigenze dei cittadini di vivere in una città pulita e decorosa e gli obiettivi contrattuali ormai obsoleti e non più adeguati».

La replica di Fortini
Non manca la replica del presidente di Ama Roma, l'azienda che si occupa della gestione dei rifiuti in città. Secondo Daniele Fortini la relazione presentata mette in risalto quelle che sono le criticità della raccolta rifiuti della vecchia gestione Ama, quella cioè del 2014. Quello, come spiega Fortini, «è l'ultimo anno di una esperienza di un'azienda che nei dieci anni precedenti purtroppo è stata 'appaltata' come dice il prefetto Gabrielli, non soltanto a Mafia Capitale ma anche ad altri interessi privati, sui quali la procura ancora indaga, e che come riverbero ha avuto alti costi e bassa efficienza». Fortini snocciola dati e difende il lavoro portato avanti nel corso del 2015, quando cioè l'azienda ha registrato un incremento della raccolta differenziata, il decremento del fabbisogno dello smaltimento in discarica e negli inceneritori, il miglioramento dei conti economici, una riorganizzazione aziendale, già ha generato benefici che sono misurabili come la diminuzione della Tari nel 2015 dell'1,5% mentre in Italia è aumentata del 4%. «Un altro dato importante è che i cittadini hanno coscienza della loro responsabilità: il 55% degli intervistati dice che la città è sporca perché la sporcano i romani. Questo è un elemento importantissimo se si incrocia con un'azienda e un'amministrazione che corrisponde, in termini di strumenti e dotazioni: insieme possono davvero rendere Roma la capitale del decoro», ha concluso Fortini.

In positivo asili e parchi
Bene invece gli asili comunali e i parchi, che in pagella prendono sufficienze abbondanti. Per i primi si registra il +3% degli iscritti nell'anno 2014/2015, con un 30% dei bimbi tra 0 e 2 anni iscritti agli asili nidi, obiettivo fissato dal Trattato di Lisbona, secondo il quale bisognerebbe raggiungere il 33%. Mantenere un bambino in un asilo di Roma costa parecchio ai genitori, soprattutto in confronto agli asili delle altre grandi città italiane, ma è importante evidenziare come i costi si siano abbassati del 10% nell'ultimo triennio. Un sospiro di sollievo anche in relazione ai parchi di Roma: un buon 6,4, sebbene il 56% degli intervistati ritenga che si possa fare di più per gli spazi verdi, prendendosene cura in maniera più oculata.

La soddisfazione della cultura a Roma
Grandi soddisfazioni, invece, in merito all'ambito culturale. Per i romani, l'offerta culturale capitolina sfiora l'eccellenza: 7 al Bioparco, 7,5 alle biblioteche, 8 a musei e Auditorium, 8,1 al Palaexpo. Bilancio più che positivo che rimarca l'attenzione della città al settore, sicuramente tra i più proficui anche in seno al turismo. Scendendo nel dettaglio, un romano su cinque usufruisce delle biblioteche comunali, apprezzandone particolarmente le innovazioni multimediali, che vedono un aumento del 14% gli e-book e del 5% dei supporti audiovisivi.

Le tasse
A proposito delle tasse, la questione si fa più delicata. Per una famiglia romana media agevolazioni particolari spende annualmente 5.393 euro, quindi un +10% della media nazionale. Se, però, la famiglia è composta da bambini o altre cause di esenzione particolare la spesa arriva, in virtù della forte componente di welfare vigente nella Capitale, a 4.786 euro, registrando così il -19% della media italiana.