24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Cantiere Centrodestra

Salvini: A Milano in campo «solo» come capolista

Matteo Salvini sarà «a disposizione» come capolista della Lega Nord e non come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative a Milano. Lo ha spiegato lo stesso segretario federale ieri: «Licenziare i presidi che cancellano la storia del Natale»

MILANO - Anche se non si candida a sindaco, Matteo Salvini sarà comunque il capolista della Lega Nord alle prossime elezioni comunali di Milano in programma nella prossima primavera. Lo ha annunciato lo stesso segretario federale del Carroccio a margine di un convegno dedicato al rilancio delle periferie milanesi. «Sicuramente sarò in campo e mi metterò a disposizione del futuro sindaco di centrodestra», ha detto il numero uno della Lega Nord rispondendo alla domanda se sia sua intenzione correre alle amministrative come capolista del Carroccio. «La Lega Nord - ha aggiunto - è la prima forza del centrodestra e come Lega abbiamo più di un candidato a disposizione». Tuttavia «ragioniamo come gruppo» tenendo presente che «il nome del candidato è l'ultimo dei miei problemi. Mi interessa il progetto».
Da Salvini anche una previsione sul destino del commissario unico di Expo 2015 che potrebbe correre per il centrosinistra alle amministrative milanesi: «Non commento i nomi degli altri ma alla fine non credo che Sala sarà il candidato per mille e uno motivi. Ma questo - ha concluso - non condiziona le nostre scelte».

Trasferire carcere di San Vittore in periferia
Il rilancio delle periferie milanesi passa anche il trasferimento del carcere di San Vittore in una zona più decentrata della città. Parola di Matteo Salvini: «San Vittore in centro non ha senso. Trasferiamolo in periferia, in un luogo più idoneo», è la proposta che il segretario federale della Lega Nord ha lanciato nel corso di un convegno dedicato, appunto, alla valorizzazione delle aree più periferiche del capoluogo lombardo.
Per il numero uno del Carroccio, è stata l'occasione per bocciare su tutta la linea le politiche messe in campo nell'ultimo quinquennio dall'amministrazione di centrosinistra: «Pisapia aveva un cassetto pieno di progetti. Ha pensato in grande, ma di grande oggi a Milano esiste poco o niente. Ci lascia in eredità soltanto un sacco di piste ciclabili inutili». Un esempio del fallimento della giunta arancione, per Salvini, è rappresentato dalle politiche di integrazione di zingari e rom: «Hanno regolarizzato il campo rom di via Chiesa Rossa. Poi si è scoperto che c'era un circuito interno di videosorveglianza per allertare gli occupanti dell'arrivo delle forze dell'ordine. Per me quel campo rom va raso al suolo. In via Chiesa Rossa voglio un parco giochi per bambini, non un capo rom regolare o abusivo che sia».

Milano è la città più multata d'Europa
E' stato lo spunto per affermare che «il vero miracolo italiano sarebbe far rispettare le leggi che già esistono». Lo testimonia proprio il caso di Milano: «Per incrementare i livelli di sicurezza non servono più soldi, basta la buona volontà. A Milano ci sono 3.200 vigili comunali. Se li metti ai semafori a regolare il traffico non risolvi nulla. Questo è il frutto di una scelta politica per far cassa: oggi Milano è la città più multata d'Europa. Io dico: facciamo qualche multa in meno e mettiamo qualche vigile in più su metropolitane e mezzi pubblici».

Licenziare i presidi che cancellano la storia del Natale
«Ci sono alcuni presidi e insegnanti che dovrebbero essere licenziati». Non ha dubbi il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che è intervenuto così dopo la decisione del preside dell'istituto comprensivo statale Garofani di Rozzano, paese della periferia sud di Milano, di promuovere una festa di Natale in stile laico come atto di sensibilità nei confronti dei numerosi studenti extracomunitari che frequentano quell'istituto.
Per Salvini, che ha parlato a margine di un convegno sul rilancio delle periferie milanesi, «chi cancella il presepe e la storia del Natale, secondo me, non è adatto a fare quel lavoro».