19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Parla capogruppo Fi in regione

Roma Tpl, Aurigemma: La Regione Lazio ignora il problema, silenzio imbarazzante

In Regione non si è parlato del problema di Roma Tpl nonostante la regione sia «l'unico ente amministrativo in piedi, non commissariato»: «E’ quantomeno imbarazzante il silenzio su una tematica come questa»

ROMA - Antonello Aurigemma, capogruppo Forza Italia in Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione «Ho scelto Cusano» condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), in merito al caso legato a Roma Tpl.

L'Authority non sanzioni i lavoratori
«In Regione –ha spiegato Aurigemma - non si è parlato del problema di Roma Tpl nonostante la regione sia l’unico ente amministrativo in piedi, non commissariato. E’ quantomeno imbarazzante il silenzio su una tematica come questa. Al di là della legittimità o meno della protesta di lavoratori e famiglie senza stipendio, trovo singolare la richiesta dell’Authority che giustamente si informa ma mi auguro che non sanzioni questi lavoratori».

Il perché della protesta
«I lavoratori –ha affermato Aurigemma - hanno pienamente ragione a dire che svolgono un servizio di trasporto pubblico a tutti gli effetti dopo che Atac ha esternalizzato il 20% del trasporto pubblico locale. Questo trasporto che fa Roma Tpl fa è stato regolamentato con un contratto che prevedeva obblighi da parte dell’azienda e del Comune. Le rimostranze che stanno portando avanti i dipendenti di Tpl nascono da quando il Comune ha bloccato i pagamenti, a loro dire per una mancata erogazione da parte della regione. Roma tpl non è nelle condizioni di pagare gli stipendi e i contributi ai lavoratori».

La richiesta di Fi
«Bisogna rivedere le attribuzioni dei poteri della riforma Delrio dalla regione agli altri enti –ha spiegato Aurigemma -. Chediamo che ci sia la possibilità di far partecipare Roma direttamente alla ripartizioni dei fondi, anziché farle passare prima alla regione. La regione ha avuto 574 milioni e al Comune sono andati appena 180 milioni di euro. E’ un sistema molto contorto. Più passaggi ci sono dei fondi nazionali più difficoltà c’è ad accedervi e più vengono ripartiti in modo discrezionale».