2 ottobre 2025
Aggiornato 17:00
L'appello del presidente della repubblica

Mattarella: «Serve più Europa, nessun paese Ue vada avanti da solo»

Se oggi non c'è abbastanza Europa nella vita dell'Unione "tocca a noi comprenderne le ragioni e colmare lo scarto", ha detto il presidente della Repubblica

ROMA - La globalizzazione ha reso l'Europa più piccola. Per questo motivo, l'Ue ha bisogno di più Europa al proprio interno evitando che singoli Stati membri, pur forti, vadano avanti da soli, pena per questi una collocazione ai margini dello sviluppo e del progresso oltre che l'incapacità di essere protagonisti sulla scena politica mondiale. Quello che serve invece è una Europa autorevole, capace di esprimere valori di pace, libertà, democrazia. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale i deputati italiani al Parlamento europeo.

Mattarella: L'Europa è il nostro destino
Dopo la seconda guerra mondiale, ha spiegato, «la spinta a cercare soluzioni nuove agli squilibri europei è stata data dall'orrore delle guerre mondiali che devastarono il Continente. Oggi il processo di integrazione europea deve proseguire - ha aggiunto Mattarella - perché la globalizzazione ha reso il nostro Continente più piccolo. Nessuna lente deformante può farci illudere che non sia così. Nessun paese dell'Unione, per quanto forte possa essere, per quanto orgoglioso sia del suo passato, potrà risultare protagonista da solo nel mondo che si va configurando». Il capo dello Stato ha spiegato che il Parlamento europeo «non è una proiezione esterna rispetto al nostro Paese. L'Italia è membro fondatore dell'Unione e la sua cultura e la sua storia ne contrassegnano fortemente l'identità. L'Europa rappresenta il nostro destino, e ancor più, una grande opportunità democratica».

Se oggi non c'é abbastanza Europa, tocca a noi fare qualcosa
Se oggi non c'è abbastanza Europa nella vita dell'Unione, come ha detto Jean Claude Juncker, ha citato Mattarella, «tocca a noi comprenderne le ragioni e colmare lo scarto. Con questo spirito sarò con voi a Strasburgo nella sessione plenaria di novembre, rispondendo all'invito del presidente Schulz. I vice presidenti del Parlamento europeo Antonio Tajani e David Sassoli, intervenuti prima del capo dello Stato, "hanno sottolineato, con grande sintonia - ha rilevato Mattarella - che la legislatura in corso ha prodotto un segnale di positiva discontinuità negli assetti europei: per la prima volta i cittadini - attraverso il loro voto - sono stati determinanti nel processo decisionale che ha condotto alla nomina del nuovo Presidente della Commissione». I capi di Stato e di governo, ha continuato, «hanno preso atto che non era possibile proporre al Parlamento un candidato diverso rispetto a quello indicato dal voto dei cittadini. Ritengo questo un successo della partecipazione democratica in Europa e un obiettivo potenziamento del vostro ruolo, e dunque un patrimonio che avete l'opportunità di utilizzare e investire, in un tempo in cui si discute molto - spesso con toni accesi - di deficit di legittimità democratica delle istituzioni europee, di eccessiva burocratizzazione dell'Unione, di distanza - percepita a volte come incolmabile - con le opinioni pubbliche».

Nessun paese può pensare di risolvere i problemi da solo
La posizione di Mattarella è netta, «dobbiamo far sì - ha sottolineato - che la voce dell'Europa sia autorevole, che esprima valori di pace, libertà, tolleranza, democrazia, rispetto dello Stato di diritto: proprio le ragioni per cui il nostro continente appare un'oasi di sicurezza a quanti, spesso a costo della vita, cercano di raggiungerlo». Il presidente della Repubblica ha spiegato che «così come nessun Paese europeo può pensare di risolvere da solo i problemi posti dalle crisi economiche, dall'ondata migratoria, o dall'offensiva del terrorismo internazionale, allo stesso modo nessuna grande azienda europea può pensare di competere nel mercato globale senza l'interlocuzione con le istituzioni economiche e con quelle politiche dell'Unione, e senza il loro sostegno. Questo richiede istituzioni più forti e legittimate. E sulla qualità democratica del processo di integrazione europea, proprio voi, deputati al Parlamento di Strasburgo, potete svolgere un compito essenziale». (Fonte Askanews)