28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Parla Stefano Spagnoli di Consap

Le istituzioni si lavano le mani e a rimetterci sono i poliziotti

«I poliziotti sono stanchi di fungere da capro espiatorio»: così in una nota, Stefano Spagnoli, Segretario Nazionale della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, che punta il dito contro lo scaricabarile del prefetto Gabrielli e delle istituzioni tutte rispetto alla questione del funerale di Vittorio Casamonica

ROMA (askanews) - «Un poliziotto, un carabiniere ed un elicotterista e forse qualche pizzardone: queste le responsabilità dell'ostentazione mafiosa dei funerali di Vittorio Casamonica. A questo avrebbe portato l'analitica relazione del Prefetto Gabrielli, salvando per l'ennesima volta una classe politica capitolina i cui vertici figurano in un indagine, con rinvio a giudizio, che ha il nome tutt'altro che qualificante di 'Mafia capitale'». Lo afferma in una nota, Stefano Spagnoli, Segretario Nazionale della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia. E' «assurdo e gravissimo, i poliziotti sono stanchi di fungere da capro espiatorio di una politica incompetente ed inconcludente!», aggiunge.

«Sfregio capitale»
«Ancora una volta la politica ed i vertici delle istituzioni si vogliono lavare le mani, come fece Ponzio Pilato, non esitando ad incolpare chi, se colpe ne ha, ne ha solo in minima parte, ma è pur sempre un facile capro espiatorio per quello che è stato definito uno "sfregio capitale", prosegue la nota. "Quanto accaduto a Roma qualche giorno fa è piuttosto colpa di una politica che ha scelleratamente abbandonato le Forze dell'Ordine a se stesse, nonostante le accorate e preoccupate denunce dei sindacati di polizia, con la conseguenza di una progressiva e sostanziale perdita di controllo del territorio», accusa Spagnoli.

La politica investa sulla sicurezza
«Le responsabilità, diversamente dagli stracci che stanno volando, vanno alla politica che ha scelto di affidarsi pericolosamente alla 'buona sorte' piuttosto che investire sulla sicurezza ed a chi non ha saputo o voluto comprendere che i continui insensati tagli al settore avrebbero determinato l'impossibilità di un monitoraggio in tempo reale; se non mancassero ben 40 mila unità nei propri organici, se non vi fossero stati ben 5 svuota carceri negli ultimi 3 anni, se non si fossero depenalizzati ben oltre 100 reati il nostro paese sarebbe apparso più sicuro e più serio, perché i colleghi e le colleghe non sarebbero stati costretti a rincorrere sempre gli stessi delinquenti arrestati il giorno prima, cosicché anche le 'manifestazioni di potere mafioso' da parte di chicchessia non sarebbero state possibili perché il potere lo avrebbe avuto lo Stato", aggiunge il sindacalista. "Le FFOO, sono una macchina efficiente e specializzata, strutturata al proprio interno con uffici ed incarichi diversi per cui non tutti i carabinieri o i poliziotti sono a conoscenza delle dinamiche sociali in un determinato contesto la penuria di agenti poi fa il resto rendendo impossibili le verifiche de visu, figuriamoci poi in un'area come quella sud- est della Capitale ad altissima percentuale di controlli su delinquenti sottoposti alle misure alternative al carcere», conclude.