20 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Il Ministro per lo Sviluppo lancia l'allarme

Guidi: se la guerra fredda peggiora, resteremo al freddo

Per il Ministro, ci sono misure di backup pronte nel caso si verifichi lo scenario peggiore, ma la dipendenza resta eccessiva: sarà quindi necessario pensare a soluzioni di medio e lungo termine per migliorare le capacità di sfruttamento delle risorse indigene. Compresa l'apertura del corridoio Sud con il gasdotto Tap

ROMA - L'Italia e l'Europa sono ancora impreparate al «worst case scenario» che potrebbe concretizzarsi nel mercato del gas continentale per le tensioni geopolitiche internazionali. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, nel corso della presentazione del World Energy Outlook 2014 dell'Agenzia Internazionale dell'Energia. "La sicurezza energetica, se pensiamo al gas - ha detto - e' ancora un tema in cui in Italia ed in Europa saremmo tecnicamente impreparati a rispondere nel worst case scenario che tutti speriamo di evitare».

ITALIA E UE SI PREPARINO A SCENARIO PEGGIORE - «La crisi russa - ha aggiunto - ci ha fatto capire quanto questa forma di dipendenza che ha l'Europa, e non solo l'Italia, potrebbe essere grave, anche se in questo momento non ci sono segnali di allarme e la situazione è monitorata»Nel caso però si concretizzasse lo scenario peggiore, ha concluso, «anche un sistema come il nostro dovrebbe mettere mano a situazioni di backup, che esistono, ma che avrebbero segnalato il tema della nostra eccessiva dipendenza da alcune, poche, fonti e da alcuni, pochi, canali di approvvigionamento».

BASTA DIPENDENZA TOTALE - In questo senso, ha proseguito il ministro Guidi, un «miglioramento delle capacità di sfruttamento delle risorse indigene crediamo che sia qualcosa da perseguire" ed il governo "ha deciso, nell'ambito della normativa costituzionale vigente, misure che evitino il fenomeno del relativo poco sfruttamento di alcune risorse importanti che in alcune aree del Paese ci sono, nel rispetto di tutte le normative ambientali esistenti»Come, ha aggiunto, l'apertura del corridoio Sud con il gasdotto Tap. "Ci sono ritrosie ed obiezioni locali ma credo che alla fine governo debba assumersi la responsabilità e l'onere di prendere decisioni strategiche quando si tratta di temi come questo».

SERVONO SOLUZIONI DI MEDIO E LUNGO TERMINE - «Il consumo di gas è crollato, - ha concluso Guidi - ma questo non deve diventare il benchmark e dobbiamo trovare soluzioni di medio e lungo periodo che consentano di portare l'Italia e l'Europa in una situazione di maggiore sicurezza energetica e di diversificazione dei fornitori».