28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Movimento 5 stelle

Di Maio (M5s) pompiere a metà

«L'Unità chiude? Non c'è da gioire», ha osservato il vicepresidente della Camera opo che Grillo ha definito «un'ottima notizia» la possibilità che il quotidiano chiuda. Ma sulla legge elttorale: «Dal Pd ci vogliono incontrare o no? Ce lo dicano. Non ci hanno neanche risposto, è spudorato questo temporeggiamento»

ROMA - «L'Unità chiude? Non c'è da gioire», ha osservato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, esponente del M5S, a «24 Mattino» su Radio 24, dopo che Grillo ha definito «un'ottima notizia» la possibilità che il quotidiano chiuda.

UNITÀ NON STAVA SUL MERCATO - Secondo l'esponente stellato «un giornale, che è un prodotto di mercato, se ha preso per anni milioni di euro di finanziamento pubblico e non appena glieli togli comincia a morire, è un giornale che sul mercato non ci stava. Un giornale funziona se il lettore lo compra, se non c'è più il giornale chiude. Lo abbiamo detto 6-7 anni fa, col finanziamento pubblico si sono finanziate testate che hanno orientato le scelte politiche degli italiani per troppi anni. Quando è entrata in gioco la rete, la pubblicità si è spostata lì dove c'è più pluralità, per quel che ci riguarda».

GIORNALE POCO CORRETTO - «Tra l'altro l'Unità - ha sottolineato ancora Di Maio - è il giornale che titolò 'Grillo contro i terremotati' quando ci astenemmo su un provvedimento che conteneva alcune scelte economiche del Governo che ora stiamo pagando con la Tasi. Utilizzarono titoli strumentali, quindi parliamo di un giornale poco corretto», ha concluso.

DA PD COMPORTAMENTO SPUDORATO - Intanto Di Maio ha riacceso la polemica fra il M5s e il Pd, dopo la richiesta di un incontro avanzata nei confronti di Matto Renzi dai gruppi parlamentari M5S. «Ci vogliono incontrare o no? Ce lo dicano. Non ci hanno neanche risposto, è spudorato questo temporeggiamento», ha affermato a «24 Mattino» su Radio 24. «Abbiamo inoltrato una richiesta a Renzi - ha sottolineato - per incontrarci e discutere di legge elettorale. Non ci hanno ancora risposto, ci facciano sapere che vogliono fare. Questo temporeggiamento ci sembra anche un tantino scortese. Vorremmo fare la legge elettorale del 2014, non quella del 2054. Non pretendiamo che si parli della nostra legge elettorale e basta, quello è un punto di partenza. Se si va a un tavolo si va per trattare».

RETE RATIFICA NON DECIDE - Alle accuse di non avere consultato la rete prima di lanciare l'idea dell'incontro, Di Maio ha replicato a Radio 24: «La rete verrà consultata in quanto dopo l'incontro, se ci sarà, il risultato della trattativa sarà ratificata dai nostri iscritti, sarà confermata oppure no».