25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Scuola

Giannini incontra l'Upi sull'edilizia scolastica

Il ministro dell'Istruzione ha visto i vertici dell'Unione delle province italiane per fare il punto sugli investimenti per la costruzione o l'ammodernamento delle scuole pubbliche

ROMA - «Il ministro Giannini e il Sottosegretario Reggi ci hanno assicurato che anche le 5.000 scuole superiori saranno coinvolte dal Piano di investimenti del Governo. Questo vuol dire che da giugno potranno partire i cantieri e che anche i 2 milioni e mezzo di ragazzi che studiano nelle scuole gestite dalle Province potranno avere strutture più sicure e moderne». Lo dichiara il presidente dell'Upi, Antonio Saitta, che ha incontrato oggi insieme al Vice Presidente Leonardo Muraro, il ministro per l'Istruzione Stefania Giannini e il Sottosegretario Roberto Reggi, per fare il punto sugli investimenti per l'edilizia scolastica. «Abbiamo consegnato al ministro e al sottosegretario una rilevazione che abbiamo effettuato, da cui risulta che ad oggi, se il Governo sblocca il patto di stabilità anche per le Province - spiega l'Upi - è possibile far partire investimenti per interventi su 1.651 scuole. Per questo chiederemo a tutte le forze politiche presenti in Parlamento di sostenere un nostro emendamento al decreto legge sulla spending review, che assicuri anche alle scuole superiori quello che è già previsto per le scuole primarie: lo sblocco del patto per il 2014 di almeno 120 milioni di euro. E' una misura di equità che siamo certi sarà sostenuta da tutte le forze politiche. Questa misura - concludono le Province - insieme al finanziamento previsto nel decreto sulla spending dei progetti presentati da Comuni e Province nel bando del decreto del fare, considerati ammissibili ma non finanziati per mancanze di risorse, porterà nei prossimi mesi ad una grande opera di riqualificazione e modernizzazione delle scuole del Paese. Ma sarà anche un importante volano per l'economia, perché è proprio attraverso queste opere che si sostengono le piccole e medie imprese del Paese. Una scelta strategica del Governo Renzi, che non possiamo che condividere e sostenere».