19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
DECADENZA DI BERLUSCONI

Pascale: «Lancio un appello al Papa affinché mi riceva»

RP | RP | La fidanzata del Cavaliere: «Oggi per me è il giorno di un'amarezza indicibile. Lui vela sempre con l'autoironia anche la sua tragedia personale ma io non ci riesco. Vorrei portarmelo via, allontanare il mio uomo da chi lo odia, per preservarlo dai colpi e dall'umiliazione ingiusta»

ROMA - «Lancio un appello a Papa Francesco. Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi», lo ha chiesto in una intervista al Corriere della Sera Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, che dopo la decadenza da senatore non è «depresso» ma «arrabbiato, ha la rabbia di chi ha subito una sentenza ingiusta», ha detto la ragazza.

VOLEVO CHIEDERE GRAZIA - La grazia? «Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d'accordo. Poi abbiamo capito che per lui sarebbe stata come una violenza, visto che è innocente. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse», ha raccontato Pascale aggiungendo che «se quelle porte non fossero chiuse ci andrei, a parlare col capo dello Stato. Come andrei di corsa a parlare con papa Francesco del caso Berlusconi».

LO VORREI PORTARE VIA - «Oggi per me – ha concluso - è il giorno di un'amarezza indicibile. Lui vela sempre con l'autoironia anche la sua tragedia personale ma io non ci riesco», adesso «vorrei portarmelo via, allontanare il mio uomo da chi lo odia, per preservarlo dai colpi e dall'umiliazione ingiusta. Mi rendo conto però che così non sarebbe lui, non si riconoscerebbe guardandosi il mattino». Ad Angelino Alfano, poi, «sarebbe bastato aspettare e sarebbe stato lui il leader naturale», mentre ora «già dal nome, più che un partito, quello di Angelino sembra una società di autonoleggio». Ce n'è anche per Enrico Letta, «un democristiano sbiadito. Anzi, l'indole sua e della sinistra è quella dei comunisti. Ma anche sono peggio dei comunisti perché negano di esserlo».