19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Fisco | IMU

Brunetta: «Dal Pd balle gigantesche sull'Imu, ma di Letta mi fido»

Il presidente dei deputati del Pdl ha bollato il decreto legge sull'imposta presentato da un senatore Democratico, come irrealizzabile. «Non esiste soluzione per far pagare solo ai ricchi ricavandone un gettito significativo»

ROMA - Renato Brunetta è tornato all'attacco sull'Imu. Dopo che sono stati diffusi i dettagli di un decreto legge (ddl) del Partito democratico (Pd), Brunetta lo ha smontato pezzo per pezzo. Poi il presidente dei deputati del Popolo della libertà (Pdl) ha rivolto parole più concilianti verso il premier Enrico Letta.

BRUNETTA, DAL PD BALLE GIGANTESCHE - Il presidente dei deputati del Pdl ha bollato il ddl del Pd come una «balla gigantesca». In una nota Brunetta ha scritto: «Siamo oramai a ridosso di una decisione sull'Imu per la prima casa e si moltiplicano le dichiarazioni di chi cerca di far credere che, con una franchigia a 500 euro, si riesca a far pagare questa tassa solo a chi ha redditi alti. Si tratta di una balla gigantesca, come credo sia evidente a tutti».

«Il 78 per cento delle famiglie italiane - ha aggiunto - risiede in abitazioni di proprietà e l'88per cento dell'Imu è versata da famiglie il cui reddito non supera i 55 mila euro lordi all'anno. Non esiste una soluzione in grado di far pagare solo ai ricchi ricavandone comunque un gettito significativo. L'Imu non è una tassa proporzionale al reddito ma al valore catastale. E il valore catastale non ha alcun rapporto con il valore reale. A Roma il versamento medio, di oltre un milione di famiglie, è di 537 euro, quasi il doppio di Milano, 292 euro. E questo dimostra, senza dubbio alcuno, che non esiste alcuna correlazione tra valore reale della casa e importo versato per l'Imu».

Quindi ha concluso Brunetta o «si rinuncia al 90 per cento del gettito tutelando i redditi medi o si fa pagare solo chi ha una casa il cui valore catastale è alto il che, come è noto, corrisponde a una famiglia con reddito basso che vive in case di periferia e di recente costruzione. L'unica strada percorribile è la cancellazione per tutti, ad eccezione come già previsto da mesi, delle case di pregio. La nostra battaglia per l'eliminazione dell'Imu è una battaglia di giustizia e di equità, senza una seria riforma complessiva della tassazione immobiliare qualsiasi modifica all'impianto attuale non può che diminuire la credibilità della politica e del governo. Non ce lo possiamo permettere».

MI FIDO DI LETTA - Comunque, ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati in un'intervista al Corriere della Sera sull'argomento: «L'eliminazione dell'Imu sulla prima casa fa parte degli accordi che hanno portato alla nascita del governo. E le risorse ci sono, basta decidere».

«Leggo - ha osservato l'ex ministro del governo Berlusconi - che, dopo aver guardato con perplessità la proposta mia e di Fassina, il ministero sta pensando di trovare parte dei soldi dal gettito incrementale dell'Iva, quello che deriverebbe dalla nuova tranche dei debiti pagati dallo Stato e dagli enti locali. Ecco, accelerare in questa direzione ci farebbe avere tutti i soldi necessari. Oltre a rimettere in circolo liquidità per aiutare famiglie e imprese».

La decisione che il governo prenderà mercoledì nel Consiglio dei ministri? «Sono sicuro che sarà quella giusta, di Letta mi fido», ha concluso Brunetta.
Successivamente, Brunetta ha rincarato un po' la dose ai microfoni del Tg2: «Sull'Imu noi ci aspettiamo che il governo Letta mantenga gli impegni, e che cioè venga cancellata per tutto il 2013 l'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli e venga fatta una riforma strutturale dal 2014. Chiamiamola service tax, chiamiamola Imu federalista, non cambia, purché non ci sia il gioco delle tre carte, che cioè nella service tax non si faccia pagare l'Imu sulla prima casa e i terreni agricoli. Quindi, patti chiari, amicizia lunga».