25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Chiesa Cattolica | Dimissioni Benedetto XVI

L'ultimo commosso Angelus di Papa Benedetto XVI

«Il Signore mi chiama a 'salire sul monte', a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l'ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze»

CITTÀ DEL VATICANO - Ieri l'ultimo commosso Angelus della sua vita, oggi con ogni probabilità l'ultimo atto forte di Governo: il «motu proprio» per la riduzione dei tempi minimi di durata della sede vacante per consentire di iniziare al più presto il Conclave che dovrà eleggere il suo successore. Inizia oggi l'ultima settimana di pontificato di Benedetto XVI che giovedì sera alle 20 cesserà di essere Papa e volerà in elicottero a Castelgandolfo per almeno due mesi, in attesa che nella Cappella Sistina i Cardinali scelgano il nuovo Papa e siano finiti i lavori di ristrutturazione dell'ex monastero in Vaticano dove Papa Ratzinger si ritirerà in clausura di preghiera fino al suo ultimo giorno.

«Il Signore mi chiama a 'salire sul monte', a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l'ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze», è stato il messaggio di Benedetto XVI alla folla di oltre centomila fedeli accorsi da tutto il mondo per assistere all'ultimo incontro domenicale dalla finestra del palazzo apostolico di questo Papa. «Vi ringrazio per l'affetto e la condivisione, specialmente nella preghiera, di questo momento particolare per la mia persona e per la Chiesa», ha salutato i fedeli Papa Benedetto XVI con la voce rotta dall'emozione. In piazza molti gli slogan e gli striscioni per lui. «Ti vogliamo bene , caro papà» e ancora «Non capiamo la tua scelta ma la rispettiamo, siamo con te».

Il Papa, nell'Angelus, ha voluto sottolineare più volte come la sua abdicazione non voglia e non debba essere inteso come un rifiuto del servizio a Dio e alla Chiesa. «La preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l'orazione riconduce al cammino, all'azione. 'L'esistenza cristiana - ho scritto nel Messaggio per questa Quaresima - consiste in un continuo salire il monte dell'incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l'amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio'. Cari fratelli e sorelle - ha aggiunto Benedetto XVI - questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Resteremo vicini».