«Superare individualismi e rivalità»
L'auspicio del Pontefice: «Vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale superando individualismi e rivalità, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti»
CITTÀ DEL VATICANO - Il profeta Gioele, «con le lacrime agli occhi», si rivolge a Dio dicendo: «Non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti. Perché si dovrebbe dire fra i popoli: dov'è il loro Dio?». «Questa preghiera - ha detto il Papa commentando questo brano biblico nell'omelia della messa per il mercoledì delle Ceneri - ci fa riflettere sull'importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare il volto della Chiesa e come questo volto venga, a volte, deturpato. Penso in particolare alle colpe contro l'unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale. Vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale - ha detto Ratzinger - superando individualismi e rivalità, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti».
«Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!», sono invece parole di San Paolo nella lettera ai Corinzi. «Le parole dell'apostolo Paolo ai cristiani di Corinto - ha detto Ratzinger - risuonano anche per noi con un'urgenza che non ammette assenze o inerzie. Il termine 'ora' ripetuto più volte dice che questo momento non può essere lasciato sfuggire, esso viene offerto a noi come un'occasione unica e irripetibile. E lo sguardo dell'Apostolo si concentra sulla condivisione con cui Cristo ha voluto caratterizzare la sua esistenza, assumendo tutto l'umano fino a farsi carico dello stesso peccato degli uomini».
«Cari fratelli e sorelle, iniziamo fiduciosi e gioiosi l'itinerario quaresimale. Risuoni forte in noi l'invito alla conversione, a 'ritornare a Dio con tutto il cuore', accogliendo la sua grazia che ci fa uomini nuovi, con quella sorprendente novità che è partecipazione alla vita stessa di Gesù. Nessuno di noi, dunque, sia sordo a questo appello, che ci viene rivolto anche nell'austero rito, così semplice e insieme così suggestivo, dell'imposizione delle ceneri, che tra poco compiremo. Ci accompagni in questo tempo la Vergine Maria, Madre della Chiesa e modello di ogni autentico discepolo del Signore. Amen!».