Bagnasco: Mercato senza morale è contro l'uomo
«Uscire presto dal tunnel è un dovere, ma non per tornare come prima». Lo ha sottolineato, fra l'altro, il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, in un messaggio al Vicepresidente vicario dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, in occasione dell'apertura a Norcia dei seminari della Fondazione Magna Carta
NORCIA - «Superare al più presto la crisi è auspicio e urgenza generale, ma non per tornare ad essere come prima, ma per essere più saggi, vale a dire avendo fatto tesoro di un duro ammaestramento circa le cose che contano, per non ripetere errori gravi, e non più inseguire lusinghe facili e miti senza misura. Il profitto e il mercato, fuori da un codice di comportamento di ordine morale, si ritorcono inevitabilmente contro l'uomo e quindi contro il bene comune».
Lo ha sottolineato, fra l'altro, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in un messaggio al Vicepresidente vicario dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, in occasione dell'apertura a Norcia dei seminari della Fondazione Magna Carta.
«L'attuale contesto del Paese, dell'Europa e del mondo - ha ammonito il Presidente della CEI - deve rendere tutti più pensosi al fine di individuare e rafforzare le vie d'uscita dalla contingenza economico-finanziaria che attanaglia. La crescita e lo sviluppo brilla nel cuore di tutti come una speranza a cui dare corpo, e attorno alla quale coagulare intelligenze ed energie».
Assenza solidarietà e ricerca bene comune portano a frantumazione - «Il clima culturale di tipo secolaristico che vuole costruire la società senza Dio in nome di una malintesa laicità e che guarda alla religione con sospetto - ha denunciato il presidente dei Vescovi italiani- sta erodendo di fatto i valori morali nella coscienza delle persone, e rende liquido quell'humus ideale che fa del nostro Paese una comunità di vita e di destino. Quando i problemi e le sfide vengono affrontati in chiave individuale, anche se 'collettiva', cioè senza l'anima della solidarietà e del bene comune, forse c'è l'illusione di salvarsi mentre, in realtà, si cammina verso la frantumazione generale».
In modo sempre più evidente, pertanto, lo sviluppo e la crescita sono una questione antropologica prima che economica e finanziaria, in quanto le regole e i meccanismi del mercato non sono fatalismi inappellabili, né la globalizzazione è ingovernabile, ma tutto può e deve essere affrontato a partire dalla persona aperta alla relazione e alla trascendenza, soggetto di moralità».
«Il fondamento dei valori che ispirano l'agire responsabile nella linea della verità e del bene - ha concluso Bagnasco - è l'essere dell'uomo: egli è creato da Dio, e nella natura umana l'intelligenza legge la direzione del suo agire, i grandi e immutabili principi che regolano i comportamenti che rendono ogni attività buona, giusta ed equa: dagli affetti alla ricerca scientifica e tecnologica, dall'economia alla finanza».
Rinnovo vicinanza a Liguria alluvionata - «Voglio esprimere solo una parola di vicinanza rinnovata e di preghiera per queste zone alluvionate, segnate e ferite dal nubifragio, soprattutto per coloro che hanno perso i propri cari, che hanno perso la vita». Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Genova cardinale Bagnasco, ricordando l'anniversario delle alluvioni che nell'autunno scorso hanno colpito Genova e lo Spezzino, a margine dell'annuncio della nomina di monsignor Luigi Palletti a vescovo della diocesi di La Spezia Sarzana e Brugnato e di monsignor Guido Gallese a vescovo della diocesi di Alessandria.
«So che nel messaggio che monsignor Palletti ha preparato e ha già inviato - ha aggiunto Bagnasco - vi è uno specifico riferimento a questo drammatico anniversario che non ha assolutamente piegato gli spezzini, gli abitanti di queste zone perché da subito, come i genovesi, abbiamo visto per le strade, in via Fereggiano, quanto la gente abbia reagito immediatamente con un grande coraggio e una determinazione che ci ha lasciato tutti ammirati».
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