Maroni: La rivoluzione inizia qui
«Dobbiamo avere più coraggio. Non solo portestare ma passare ad azioni concrete: la protesta fiscale, via Equitalia dal Nord. La rivoluzione puo partire dal nord. E per questo invito tutti i Governatori e i Sindaci del nord, anche quelli che non sono della Lega, ad accogliere la nostra azione di protesta»
VENEZIA - «Dobbiamo avere più coraggio. Non solo protestare ma passare ad azioni concrete: la protesta fiscale, via Equitalia dal Nord. La rivoluzione può partire dal nord. E per questo invito tutti i Governatori e i Sindaci del nord, anche quelli che non sono della Lega, ad accogliere la nostra azione di protesta». In una Riva degli Schiavoni del tutto diversa da quella dell'era Bossi, Roberto Maroni ha debuttato da nuovo Segretario all'appuntamento annuale con la 'festa dei popoli della Padania', quest'anno orbata dalla tre giorni di ampolle sul Monviso e risalita del Po.
Rivoluzione gandiana nel segno della disobbedienza - «La rivoluzione può partire dal Nord ma è una rivoluzione gandiana verso l'indipendenza nel segno della disobbedienza», ha detto Maroni illustrando il Manifesto in dodici punti tradotti poi nella pdl di riforma costituzionale per la Macroregione del Nord sul quale la Lega 2.0 del nuovo Segretario intende raccogliere «milioni di firme» e promuovere un referendum.
Quanto ad alleanze e Governo, «siamo unica forza politica seria che osteggia il governo Falli-Monti» e con il Pdl nessun nuovo dialogo fintanto che starà nella maggioranza del Professore-Senatore a vita. «Oggi - ha sottolineato ancora Maroni - è una festa che vale doppio: la nostra festa contro chi voleva la Lega morta, invece siamo vivi più che mai».
Bossi: Il nemico è il centralismo romano - Sulla stessa lunghezza d'onda, in nome dell'unità interna in vista della ormai di fatto iniziata campagna elettorale, anche l'intervento di Umberto Bossi. «Avremo davanti - ha avvertito il senatur - un periodo da grande battaglia: non litigate per il mio posto o quello di Maroni. Il nemico è il centralismo romano, è la che dobbiamo colpire». D'altra parte, «a Venezia il 15 settembre 1996 fino alla libertà o con le buone o a furor di popolo. Io - ha sottolineato Bossi - la penso così se le parole sono troppo sussurrate c'è il rischio che la gente si disinnamori, di Roma non ci si deve fidare, Monti ha postato il federalismo fiscale nel cestino della carta straccia. Responsabilità ce l'ha anche Napolitano, poi ha chiamato Monti che è diventato senatore a vita».
Zaia: Con progetto Macroregione tasse restano al Nord - «Se qualcuno si arrabbia qui non è perché abbiamo bevuto un'ombra di più come dicono certi cialtroni. La nostra Costituzione è già federalista, volontà di ricordare che se non mi dai l'autonomia, me la prendo. Serve federalismo di geometria variabile». Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia dal palco della festa dei popoli padani a Venezia mentre i militanti urlano 'secessione'..
Tosi: Manovra salva-Italia ha colpito duramente il Nord - «Il Governo cerca di mettere ordine in regioni che hanno sempre rubato». Il segretario nazionale della Liga Veneta e sindaco di Verona Flavio Tosi torna a parlare degli scandali che hanno interessato alcune regioni.
«I nostri amministratori - sottolinea Tosi - sono cosa ben diversa da un certo modo di fare politica. Noi abbiamo sindaci dei nostri territori che fanno gli accalappiacani, guidano il pulmino per portare bambini a scuola Roma ci ha messo alla canna del gas, anche con Tremonti ministro abbiamo subito la stessa sorte. Il Pdl si lamenta poi a Roma vota qualsiasi provvedimento del governo».
«Vorrei vedere colleghi Pd e Pdl - ha aggiunto - che vanno a dire al loro governo cosa sta facendo a noi e a tutti e voi. La manovra che ha colpito di più i nostri comuni è la manovra Salva Italia che ci sta massacrando», ha concluso.
Cota: Federalismo non lo abbiamo avuto, ora macroregione del Nord - «Noi il federalismo non lo abbiamo mai avuto, perché nostri territori non hanno mai avuto risorse per fare politiche per nostre aziende e nostri cittadini». Lo ha sottolineato il governatore del Piemonte, Roberto Cota dal palco della festa dei popoli padani a Venezia
«Dobbiamo costruire la macroregione del Nord - ha aggiunto Cota - così 75 % delle risorse rimane nei nostri territori. Al governo delle regioni stiamo cercando di far passare questo messaggio e dare dei segnali di governo».
«Il 37% delle entrate tributarie - ha proseguito Cota - rimane sul nostro territorio tutto il resto va a Roma e devoluto agli apparati dello stato centrale», ha concluso.
Salvini: Grazie a Bossi e Maroni il partito oggi è unito - «Siamo in guerra con gli imprenditori suicidi e la gente che non ce la fa. Il nemico non è in sezione è fuori, a Roma Bossi e Maroni sono la garanzia che non ci ferma nessuno e li ringrazio». Lo ha detto il segretario della Lega Nord della Lombardia, Matteo Salvini nel suo intervento alla Festa dei popoli padani a Venezia
«Avremo 12 nuove sedi nel bresciano, a Como Mantova aperte da volontari, non ci ferma nessuno. Il nostro problema - ha proseguito Salvini - non è Renzi, Grillo o Monti. Noi guardiamo in casa nostra e abbiamo un grande progetto. Se vinciamo o se perdiamo, non dipende dai giornalisti che non ci danno spazio o dal Pd o Pdl, dobbiamo decidere noi se vincere o perdere la partita. Mi auguro che da qui al 7 aprile le sezioni della Lega si aprano», ha concluso.
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