18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Costi della Politica

Monti: Cittadini indignati, fatti inqualificabili

Il Premier: A loro chiesti sacrifici mentre il mondo della politica sembra esentato. Da fatti corruzione danno incalcolabile. Grilli: Decreto produrrà risparmi consistenti. Regione Liguria: Rilanciare il federalismo. Maroni: Noi li abbassammo, sinistra non volle

ROMA - «Il decreto sulla trasparenza sui costi degli apparati politici è una misura richiesta dagli stessi presidenti delle Regioni e dai cittadini, che dopo i fatti inqualificabili che sono successi, sono indignati che a loro si richiedano sacrifici anche pesanti mentre mondo politica sembra essere esentato». Ad affermarlo al termine del consiglio dei ministri, il premier Mario Monti, dopo il via libera al decreto sui costi della politica.
«Occorre vi sia una presa di coscienza delle responsabilità e che vi sia un salto di qualità nel rapporto tra eletti ed elettori», ha sottolineato Monti.
Il tema dell'incompatibilità, ha detto Monti, «deve essere messa nell'agenda della politica e non deve essere usato come strumento di delegittimazione politica».

Da fatti corruzione danno incalcolabile - «Gli episodi più o meno clamorosi di evasione e di corruzione provocano un danno incalcolabile all'immagine dell'Italia. Cosa vogliamo che pensi un cittadino di altri paesi che vede in televisione quello che accade da noi?».
Per questo, ha aggiunto Monti, «la lotta all'evasione e contro la corruzione fanno parte essenziale del programma di questo governo. Spero che il provvedimento anti-corruzione sia approvato definitivamente».

Grilli: Decreto produrrà risparmi consistenti - Non c'è al momento una stima esatta dei risparmi che deriveranno dal decreto sui costi della politica. Ma, ha detto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, al termine del consiglio dei ministri, «pensiamo sia una somma consistente, cifre importanti».

Regione Liguria: Rilanciare il federalismo - «Le linee di intervento proposte dal Governo per ridurre i costi della politica vanno nella direzione di quanto proposto dalle Regioni. Il nostro obiettivo è recuperare credibilità e rilanciare, nei confronti del Governo, il senso del federalismo e le funzioni della periferia». Lo afferma l'assessore alle Politiche sociali della Regione Liguria, Lorena Rambaudi, che oggi ha partecipato alla Conferenza dei presidenti delle Regioni in rappresentanza della giunta ligure.
«Vista la situazione  si deve procedere velocemente, tenendo conto anche della necessità di discutere la concreta attuazione del decreto del Governo in un incontro con la Conferenza delle assemblee dei consigli regionali per arrivare ad una governance condivisa e aprire una nuova fase di rapporto con i cittadini».

Maroni: Noi li abbassammo, sinistra non volle - Sui costi della politica «vediamo che fa il governo» con il decreto. Ma «agli smemorati che oggi fanno la morale alla Lega» Roberto Maroni ricorda che il Carroccio nel 2006 «fece approvare una riforma costituzionale: la devolution, che riduceva drasticamente il numero dei parlamentari, introduceva il Senato federale, e abbassava di molto i costi della politica. Legge che fu bocciata - ha detto il segretario federale della Lega a margine dell'inaugurazione di una nuova sede a Lecco - dal referendum consultivo su richiesta della sinistra».