31 luglio 2025
Aggiornato 10:30
Lunga intervista a «La Repubblica»

Fini: Il Pdl coltiva la stessa antipolitica di Grillo

Il leader di FLI: Grillo e Di Pietro «coprono una fascia elettorale» che «si nutre di antipolitica», coltivano «un risentimento antieuropeo, di fatto antidemocratico» e «una versione più 'soffice' del medesimo sentimento di antipolitica è quella rappresentata dal Pdl. Il prossimo Governo sarà politico ma sul Premier decide il Colle»

ROMA - Grillo e Di Pietro «coprono una fascia elettorale» che «si nutre di antipolitica», coltivano «un risentimento antieuropeo, di fatto antidemocratico» e «una versione più 'soffice' del medesimo sentimento di antipolitica è quella rappresentata dal Pdl». Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in una lunga intervista a Repubblica nella quale sostiene che «sono le voci di Libero e del Giornale che danno voce benissimo alla vera pancia del berlusconismo».
«Quella che ha bisogno di nemici, che vive più di anatemi che di strategie. Il filo conduttore di quest'area populista e demagogica è proprio la ricerca costante del nemico. Posso essere io o la Merkel, i banchieri, l'euro, le tasse, lo Stato, gli immigrati». Del resto, riflette Fini, «gli attacchi così violenti e continuativi» contro di lui da parte dei giornali vicini al Cavaliere dimostrano che «per Berlusconi rappresento ancora un ostacolo». Nel Pdl, conclude Fini, non 'è solo la «caccia al dissidente» o al traditore, «ormai in quel partito c'è un antieuropeismo strisciante, un sentimento di disprezzo verso i lavoratori pubblici rappresentati in massa come 'fannulloni', un sentimento antilegalitario, contro le regole, contro i magistrati...».

Il prossimo Governo sarà politico ma sul Premier decide il Colle - «Il governo che uscirà dalle elezioni sarà un governo politico, altrimenti tra un po' qualcuno dirà che tanto vale non fare più le elezioni». L'auspicio del presidente della Camera Gianfranco Fini, è che il prossimo governo «punti a più Europa, che prosegua nel risanamento dei conti, che rispetti il vincolo dell'articolo 81 della Costituzione, che non strizzi l'occhio ai localismi ma difenda la coesione nazionale». Quanto al premier «deciderà il Colle», aggiunge Fini.
«Se vogliamo uscire dalla logica del bipolarismo muscolare, se vogliamo lasciarci alle spalle la fase Berlusconi-Prodi, non possiamo partire dalla coda - spiega Fini - dobbiamo cercare prima un'alleanza di governo sui programmi e sui valori. Poi sarà il capo dello Stato a indicare il prescelto per palazzo Chigi: è evidente che conterà quello che diranno le delegazioni dei partiti al Quirinale».
Quanto alla legge elettorale «gli scogli sono ancora tutti lì, speriamo in un passo avanti questa settimana. Ma ricordo a tutti - conclude il presidente di Montecitorio - che, nel passaggio alla Camera, ci potranno essere voti segreti».