31 luglio 2025
Aggiornato 10:30
Intervista al quotidiano «La Repubblica»

Fini: Il prossimo Premier lo deciderà il Colle

Il leader di FLI: «Il Governo che uscirà dalle elezioni sarà un governo politico, altrimenti tra un po' qualcuno dirà che tanto vale non fare più le elezioni». Il Ministro Riccardi: «Tecnici hanno messo fine a politica emozionale»

ROMA - «Il governo che uscirà dalle elezioni sarà un governo politico, altrimenti tra un po' qualcuno dirà che tanto vale non fare più le elezioni». L'auspicio del presidente della Camera Gianfranco Fini, è che il prossimo governo «punti a più Europa, che prosegua nel risanamento dei conti, che rispetti il vincolo dell'articolo 81 della Costituzione, che non strizzi l'occhio ai localismi ma difenda la coesione nazionale». Quanto al premier «deciderà il Colle», aggiunge Fini in una intervista a La Repubblica.

Alleanza di Governo su programmi e valori - «Se vogliamo uscire dalla logica del bipolarismo muscolare, se vogliamo lasciarci alle spalle la fase Berlusconi-Prodi, non possiamo partire dalla coda - spiega Fini - dobbiamo cercare prima un'alleanza di governo sui programmi e sui valori. Poi sarà il capo dello Stato a indicare il prescelto per palazzo Chigi: è evidente che conterà quello che diranno le delegazioni dei partiti al Quirinale».
Quanto alla legge elettorale «gli scogli sono ancora tutti lì, speriamo in un passo avanti questa settimana. Ma ricordo a tutti - conclude il presidente di Montecitorio - che, nel passaggio alla Camera, ci potranno essere voti segreti».

Riccardi: Tecnici hanno messo fine a politica emozionale - Con l'esperienza del governo Monti «ci siamo liberati della politica emozionale per parlare di problemi concreti», la stagione dei tecnici ha dato «cultura di governo» e «chi verrà dopo deve proseguire su questa strada». Lo afferma in una intervista al 'Messaggero' il ministro della cooperazione internazionale, Andrea Riccardi sottolineando che la scelta in favore dell'Europa, che hanno fatto Pdl, Pd e Udc, sarà «il nuovo discrimine della democrazia» mentre «il fronte del rifiuto dell'Europa e dell'euro» guidato dai grillini rappresenta «la condanna all'irrilevanza del nostro Paese oppure lo scivolamento nel fascismo come avviene in alcuni Paesi europei dove fascismo e antieuropeismo si identificano».
Nel ciclone della crisi economica l'Italia ha dimostrato di saper «reggere» anche perchè «gli italiani non hanno rinunciato alla speranza» e la soluzione «non è il divorzio dall'Europa». Poi Riccardi difende l'operato del governo osservando che «nonostante la crisi e gli obblighi di bilancio abbiamo subito dato un segnale importante riaprendo le assunzioni degli insegnanti». Ma «il problema più grande che abbiamo, e sul quale dobbiamo porre tutta la nostra attenzione, è quello dei giovani che «in questo Paese sono molto soli. Sto pensando a un forum nazionale dedicato ai giovani, dopo quello sulla cooperazione a Milano l'1 e 2 ottobre».