20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Intervista a «La Stampa»

Fini: Alleanze sì, ma senza Vendola

Il leader di Futuro e Libertà: Nel 2013 si riparte dalla maggioranza di Monti. C'è il rischio che l'ultimo scorcio di legislatura anzichè spingere Pd e Pdl a sostenere il Governo, li renda sempre più interessati a piantare bandierine qua e là... Mi auguro che sappiano resistere alla tentazione

ROMA - Alleanze sì, ma senza Vendola. E nel 2013 «ripartire dalla maggioranza di Monti». In una intervista a La Stampa, il presidente della Camera e leader di Fli, Gianfranco Fini, ribadisce la linea per le prossime elezioni politiche.

Si voterà nel 2013 - «Elezioni in autunno causerebbero all'Italia danni inimmaginabili. E per quanti irresponsabili possano esserci in giro, - ribadisce il presidente della Camera - escludo che vogliano spingersi a tanto. Semmai vedo un altro rischio: che l'ultimo scorcio di legislatura anzichè spingere Pd e Pdl a sostenere il governo, li renda sempre più interessati a piantare bandierine qua e là... Mi auguro che sappiano resistere alla tentazione».

Il Governo si occupi di riforme - Di qui al 2013, prosegue Fini, il governo «deve occuparsi di riforme. A cominciare da quella, ineludibile, del sistema elettorale. Se vogliamo davvero rilegittimare il ceto politico, non si può fare a meno di restituire intera ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Quindi - prosegue il presidente della Camera - meglio collegi maggioritari dove venga eletto chi arriva primo, e perfino i leader dei partiti corrano il rischio di restare fuori».

Si riparta dalla maggioranza di Monti - Il polo che Fini e Casini interpretano conta di stringere alleanze «con le personalità, le associazioni, le liste che nascono dalla società civile» e tra i partiti tradizionali i potenziali partner possono essere «quelli che si collocano entro il perimetro rappresentato dalla maggioranza attuale. Non possono essere la Lega, la Destra di Storace, l'Italia dei valori e Sel per il semplice motivo che l'azione di risanamento e sviluppo avviata da Monti non potrà certo ritenersi conclusa alle prossime elezioni. Anzi, di lì si dovrà ripartire».

Donadi: Da Fini a Ferrero sediamoci a un tavolo - «Mi sono stufato di rispondere a chi quotidianamente chiede la testa di qualcun altro». Così Massimo Donadi (Idv) risponde durante la trasmissione di FareFuturo FfSocialClub, all'aut-aut di Gianfranco Fini sulle eventuale intesa tra Pd e Terzo polo senza Vendola e Di Pietro.
«Su cosa vogliamo misurare le alleanze? - continua Donadi - A prescindere da che cosa hanno fatto rispetto al governo Monti, vogliamo aprire un tavolo di confronto». Quindi la provocazione. «Da Fini a Ferrero: sediamoci e parliamone. Poi, di volta in volta, ci sarà un punto in cui si alzerà qualcuno. Chi resterà seduto si vedrà, così chi se ne andrà lo farà su basi chiare. Senza confusioni però. Noi vogliamo collocarci nel campo del centrosinistra, con chi vuole dare vita a una coalizione. Con chi vuole dar vita a una formazione neocentrista con noi non avrà successo».
«Le sigle, adesso, non sembrano avere più senso. Se qualcuno me lo avesse chiesto qualche mese fa, non avrei pensato che un partito storico come il Pd avrebbe potuto votare la sostanziale abolizione dell'articolo 18», conclude l'esponente di Idv.