20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Terremoti | Il sisma in Emilia

L'Emilia trema ancora, salgono a sette le vittime

Nonostante la macchina organizzatrice della Protezione civile si sia immediatamente messa in moto, centinaia sono le famiglie tra Modena e Ferrara che non hanno ancora trovato collocazione nelle tendopoli o nelle prime strutture di soccorso

MODENA - Trema ancora nella notte l'Emilia Romagna: a ventiquattr'ore di distanza dalla prima scossa che ha reso inagibili migliaia di case, fatto crollare fabbriche, chiese ed edifici pubblici e ha provocato la morte di sette persone, questa notte si sono registrate almeno altre tre scosse di oltre 3,5 di magnitudo. Nonostante la macchina organizzatrice della Protezione civile si sia immediatamente messa in moto, centinaia sono le famiglie tra Modena e Ferrara che non hanno ancora trovato collocazione nelle tendopoli o nelle prime strutture di soccorso e hanno deciso di passare la notte in auto o in sistemazioni di fortuna. C'è chi ha installato davanti a casa dei gazebo e si è coperto con panni e vestiti invernali, ma le condizioni meteo sono da ieri peggiorate e le previsioni parlano di piogge ancora per tutta la giornata di oggi. Secondo le prime stime delle istituzioni locali, in Emilia sono circa tremila gli sfollati.

La prima scossa alle 4 - La prima scossa che ha fatto fermare gli orologi di molte piazze dell'Emilia è stata avvertita ieri poco dopo le 4: è stata di magnitudo 6, con epicentro a 36 chilometri a nord di Bologna, nella bassa delle province di Modena e Ferrara, ma è stata avvertita in tutto il nord Italia. I comuni più colpito sono stati Finale Emilia, nel modenese e Sant'Agostino, nel ferrarese. A Bondeno la prima vittima accertata: si tratta di Tarik Naouch, di origine marocchina di 29 anni, morto nella frazione di Ponte Rodoni durante il crollo che ha interessato lo stabilimento Ursa, che produce polistirolo. Nicola Cavicchi, di 35 anni, residente a San Martino, frazione di Ferrara, è rimasto schiacciato sotto il crollo della fabbrica Ceramiche di Sant'Agostino, nel Comune di Sant'Agostino; nella stessa ditta è morto Leonardo Ansaloni, di 51 anni, residente a Reno Centese in provincia di Ferrara. Un altro operaio, Gerardo Cesaro, di 59 anni, residente a Molinella, ha perso la vita, sempre a Sant'Agostino, per il crollo di un capannone della Tecopress di Dosso. Sempre a Sant'Agostino è deceduta, colpita da un calcinaccio, Nerina Balboni di 103 anni. In provincia di Bologna una cittadina tedesca, Gabi Ehsemann, si è sentita male nei minuti immediatamente successivi alla forte scossa. A Vigarano Mainarda, nel ferrarese, una donna di 86 anni, Anna Abeti, ha avuto un ictus dopo il sisma ed è deceduta dopo il ricovero all'ospedale.
Il sindaco di Finale Emilia il comune nell'area nord di Modena non è riuscito nemmeno a stimare i conti del disastro: «un interno centro storico raso al suolo - ha spiegato ieri in lacrime Fernando Ferioli -. Mezzo castello distrutto, il duomo quasi scomparso, quattromila abitanti in centro che non possono entrare in casa».

Per tutta la giornata di ieri si sono ripetute scosse di assestamento, anche se alcune molto potenti che hanno creato nuove voragini in palazzi e strade del ferrarese e del modenese. Nel pomeriggio, proprio al termine di un incontro tecnico tra le autorità locali e il Capo della Protezione civile Franco Gabrielli, una scossa ha fatto crollare il muro di un edificio a Finale Emilia in cui stavano lavorando i vigili del fuoco: uno di loro è rimasto ferito seriamente ed è stato operato alle gambe in ospedale.