18 giugno 2025
Aggiornato 11:00
L'ex Premier mette le mani avanti

Berlusconi depotenzia le amministrative, Pdl insiste sul fisco

Il Pdl prepara il rilancio in materia fiscale e si appresta a «sfidare» Monti con un ddl che consenta di compensare i crediti con la Pa con i debiti fiscali

ROMA - Siccome le analisi riservate sul tavolo del Pdl indicano il rischio concreto che il computo dei capoluoghi conquistati dal Pdl alle amministrative possa lambire la drammatica casella dello «zero», Silvio Berlusconi mette decisamente le mani avanti e decide quindi di spogliare le urne di qualsiasi valore politico, nella prima e unica uscita della sua campagna elettorale. Il Pdl, intanto, prepara il rilancio in materia fiscale e si appresta a «sfidare» Monti con un ddl che consenta di compensare i crediti con la Pa con i debiti fiscali.

Berlusconi: Elezioni senza valore politico per il paese - Il Cavaliere sceglie una delle città in cui l'alleanza fra Pdl e Lega è uscita malconcia in nome del nuovo corso «montiano» dei berlusconiani, Monza, per precisare il senso di questa tornata amministrativa: «Non hanno un valore politico per il Paese, c'è una grandissima percentuale di cittadini che è confusa e non sa per chi e cosa votare, e se valga ancora la pena di votare in un momento di parentesi della democrazia con questo governo provvisorio».
Proprio il governo Monti, sul cui appoggio si è consumata la rottura con Bossi, nonostante Berlusconi neghi sostenendo che la Lega e il Pdl non hanno «mai rotto», e tra le due forze politiche «non esiste una frattura». Anzi, rileva, il dissenso tra gli ex alleati di governo si limita alla scelta di sostenere il Professore: il Carroccio, ammette Berlusconi, «alcune ragioni fondate le aveva». Pur premettendo interventi «critici» sui provvedimenti sgraditi, Berlusconi assicura comunque che il Pdl sosterrà l'esecutivo «fino a quando sarà necessario per concludere le riforme istituzionali».

E però nel Pdl i malumori crescono, soprattutto fra gli ex An. Il segretario Angelino Alfano, per il momento, chiude con un'intervista al Corriere della sera la polemica con il presidente del Consiglio, innescata dalla disputa in materia fiscale. Ciò nonostante, Angelino non arretra sulla proposta di compensazione fra debiti e crediti e si appresta a illustrare domani un ddl nel corso di una conferenza stampa. La legge delega, riferiscono, prevede che il governo debba intervenire entro un mese sulla materia, individuando tra l'altro nel Tesoro il soggetto chiamato a certificare i crediti. Il Pdl, inoltre, si riserva di presentare anche un emendamento alla delega fiscale, permettendo così di accelerare il cammino della riforma. Una mossa che probabilmente non sarà gradita in ampi settori del governo.