28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Politica estera | Italia - Gran Bretagna

Fini a Londra: Paesi amici, grande interesse per Monti

La cooperazione fra l'Italia e il Regno Unito, la vicenda Lamolinara, ma anche argomenti di politica interna come la riforma del mercato del lavoro. Sono questi gli argomenti toccati oggi dal presidente della Camera Gianfranco Fini durante la sua visita a Londra

LONDRA - La cooperazione fra l'Italia e il Regno Unito, la vicenda Lamolinara, ma anche argomenti di politica interna come la riforma del mercato del lavoro. Sono questi gli argomenti toccati oggi dal presidente della Camera Gianfranco Fini durante la sua visita a Londra. Una giornata fitta di impegni per Fini, che di mattina ha incontrato lo speaker della House of Commons, John Bercow, il ministro degli Esteri William Hague e alcuni esponenti del partito conservatore inglese.

Grande interesse per il Governo italiano - «Quella di oggi è stata una visita istituzionale e politica allo stesso tempo - ha detto Fini - nel segno della stretta collaborazione e amicizia fra i due paesi. Abbiamo parlato del nostro ruolo in Europa e nel Mediterraneo, del governo Monti e anche della vicenda della morte dell'ingegnere Franco Lamolinara, la cui dinamica ora si è fatta più chiara».
Fini ha poi apprezzato «il grande interesse inglese per il governo italiano, presieduto da un tecnico non eletto dal popolo e nemmeno parlamentare. Per loro questo è motivo di grande curiosità, vogliono prima di tutto capire». Prima di recarsi in Ambasciata per incontrare l'ambasciatore Alain Giorgio Maria Economides e per parlare con i giornalisti, Fini si è intrattenuto per circa un'ora con il ministro degli Esteri Hague. Per lui un ritorno al palazzo del Foreign Office, che più di una volta aveva visitato da rappresentante della Farnesina.

Il ruolo di Futuro e libertà - Nel pomeriggio Fini ha incontrato anche il co-presidente del partito conservatore inglese, Baroness Warsi. Al centro dei colloqui anche il ruolo di Futuro e libertà nel panorama politico italiano: «Siamo nel Partito popolare europeo - ha detto - e da lì non ci muoviamo». Fini ha commentato l'indiscrezione dell'europarlamentare britannico Martin Callanan, che di mattina, a Westminster aveva detto: «Stiamo cooperando con il partito di Fini per vedere se le nostre politiche si possono avvicinare». Gli europarlamentari inglesi, infatti, sono usciti dal Ppe per fondare un gruppo proprio, che si ispira all'euroscetticismo britannico. «Certo, abbiamo avviato un percorso di dialogo - ha commentato Fini - ma noi in Europa siamo col Partito popolare, ci siamo presentati col Pdl e non vogliamo cambiare casacca. Non c'è ragione di pensare in corso d'opera a mutare schieramento. Comunque, questo dialogo dimostra ancora una volta la grande attenzione da parte britannica ai temi italiani, anche di politica interna come c'è attenzione anche per le riforme, come quella del mercato del lavoro. E qui sanno bene che questa in atto è la terza grande riforma italiana, dopo il decreto sulle liberalizzazioni e l'intervento sul sistema previdenziale. Il nostro è pur sempre un grande paese e qui lo sanno bene».
Infine, un pensiero all'Italia: «Mi è dispiaciuto oggi non essere nel mio paese - ha concluso Fini - per il funerale del nostro militare, la 50esima vittima italiana in Afghanistan».